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Pod Farm 2.5 Free, Amplitube 3.5 Free, GuitarRig 5 Player – tutti contro tutti

Premetto subito che questa non vuole essere una recensione accurata, non voglio essere nemmeno troppo approfondito o entrare nel dettaglio (“e cosa scrivi a fare?” vi chiederete…) sono solo alcune impressioni che ho avuto usando questi tre software e commenti basati sul mio gusto personale. Da qualche mese a questa parte tutti e tre sono accomunati dall’essere disponibili gratuitamente in una versione limitata per numero di modelli e sopratutto tutti e tre utilizzabili con qualsiasi Hardware, infatti prima di questa versione Pod Farm era usabile solo in abbinamento all’ Hardware Line6. La seconda cosa che li accomuna  e’ che la versione base “FREE” e’ anche piu’ che sufficiente per iniziare ad usarli e sperimentare, ma poi ognuno vorrebbe avere una stanza in casa come questa foto e allora tutti forniscono ampie possibilita’ di estensione o passaggio alle versioni complete.

Di Pod Farm 2.5 ne ho parlato in una recensione piu’ approfondita dopo averlo acquistato qualche mese fa come upgrade in promozione per la versione che era in bundle con il mio Toneport UX1. E’ il mio preferito, lo uso da tanto tempo e lo trovo pratico e facile da usare. Come scrivevo, quello che mi piace e’ che l’integrazione con il sistema tonedirect del suo hardware proprietario porta la latenza quasi a zero e il feeling e’ molto naturale. Pod Farm nella sua versione free include due ampli, un Fender Deluxe Reverb e un Marshall JCM-800, che gia’ da soli coprono uno spettro timbrico abbastanza esteso, e i 13 modelli di stompboxes ed effetti disponibili sono comunque adeguati, c’e’ un fuzz, un overdrive e alcuni delays e reverberi, poi giocando con i parametri si ottengono parecchie combinazioni sonore abbastanza facilmente.

Amplitube 3.5 Free include una nuova strategia commerciale di IK Multimedia, Il Custom Shop. Molto Apple style come concetto, e’ uno shop virtuale dove acquistare singolarmente amplificatori, casse, microfoni, pedali, etc. non piu’ quindi un software completo con dentro di tutto e spesso anche cose che alla fine non si usano mai, ma un software con una dotazione minima gia’ usabile (anche se a mio parere non come quella di Pod Farm Free) ed estensibile pezzo dopo pezzo. A queste caratteristiche si aggiunge anche l’oramai immancabile “Cloud Feature” in quanto una volta acquistati i modelli possono essere usati anche su un’altro computer con installato Amplitube semplicemente facendo il login nel proprio account Custom Shop. Mi permetto di notare che da qualche mese dal lancio a parte Fender, Orange e T-Rex altre marche e modelli sono ancora abbastanza scarsi, forse ci vorra’ tempo per IK Multimedia per fare accordi di licenza con altri produttori e rinpinguare gli scaffali del Custom Shop. Di Amplitube proprio non mi piace l’interfaccia e la netta divisione tra pedali ed effetti rack.

Guitar Rig 5 Player invece alla sua dotazione base gratuita propone delle estensioni tramite dei Pack di effetti e presets come negli altri “Player” di Native Instruments. Guitar Rig e’ quello che mi piace di meno, come interfaccia e suono. A tutt’ora non ho ancora capito come sincronizzare i delay e le modulazioni con i BPM della DAW, mentre in pod farm e Amplitube e’ facilissimo qui non riesco a farlo, sicuramente si puo’ fare ma il dover cercare il modo o nel manuale o in rete mi innervosisce!!!

Secondo me Pod Farm vince il confronto su tre fronti:

1) Routing del segnale:

Usando Pod Farm in versione stand alone e contemporaneamente la DAW (nel mio caso Garageband) posso mandare il suono effettato alla DAW semplicemente selezionando nell’input della traccia gli IN 1 e 2 che in pod farm vengono impostati come gli OUT effettati, aprendo poi una seconda traccia e impostando gli IN 3 e 4  posso impostare in PodFarm i relativi OUT per mandare un segnale dry e registrare quindi due tracce contemporaneamente una dry e una effettata. Da quello che ho capito fin’ora questo non e’ possibile con Amplitube o Guitar Rig, se fosse possibile mi chiedo come ho fatto a farlo con Pod Farm abbastanza semplicemente e invece con questi altri due a non averlo ancora capito. Amplitube e Guitar Rig possono essere usati stand alone ma in questo caso non ci sono opzioni per mandare il segnale effettato alla DAW, per registrare vanno usati come plugin abilitando il monitoring della traccia, cosa che presumibilmente aggiunge latenza.

2) Elements caricabili come sigoli plugin:

Novita’ dell’ultima versione di Pod Farm e’ la possibilita’ di usare ogni categoria di effetti come un plugin separato, torna molto utile se si vogliono usare solo i reverberi o le modulazioni o gli ampli.

3) Flessibilita’

Con Pod Farm e’ possibile ricreare dei channel strip virtuali con premicrofonici, compressori, reverberi e trattare anche segnali provenienti da altri strumenti, voce o processori per chitarra esterni, etc. Insomma e’ come avere un piccolo studio virtuale non solo e specificamente rivolto alla chitarra. Questo e’ in parte possibile anche con Amplitube e GuitarRig ma questi ultimi sono molto piu’ Guitar Oriented.

Di fatto poi l’altra sera ho provato a mandare il line out del microcube nell’input di linea del Toneport, e usare solo un reverbero aggiunto via pod farm al suono del JC del cubetto e il risultato era molto piu’ convincente (suoni puliti) di quasi tutte le simulazioni di tutti e tre i software.

Questi programmi aprono molte possibilita’ ma hanno un effetto collaterale non trascurabile, che io chiamo “la sindrome del tastierista”. Ritrovarsi con una miriade infinita di suoni e presets e’ pericoloso per noi poveri chitarristi abituati per decenni a limitarci ad una manciata di suoni disponibili nei nostri rig, spesso si finisce per perdersi in questo oceano timbrico passando piu’ tempo a provare modelli, cambiare parametri o caricare presets che a suonare e poi magari finire a suonare quell oche si voleva con il suono sbagliato (i tastieristi insegnano!!!). La tecnologia’ digitale ha dei notevoli vantaggi (per ora anche svantaggi) ma di fatto preferisco sempre la manopolina del mio Boss ME-70 che ha una manciata di modelli e non ti fa perdere tra troppi nomi di ampli sconosciuti o esotici e ti permette sempre poi di trovare il suono che stavi cercando in poco tempo e semplicemente. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, se arrivate su questa pagina lasciatemi i vostri commenti. By the Way come detto sopra oramai questi tre software sono tutti scaricabili e usabili nella loro versione free senza dover usare vie illegali, quindi basta fare una prova per farsi un’idea!!

Ciao

P.S.

visto che mi era venuto il dubbio di come mettere i delay e le modulazioni in sync con i BPM su Guitar Rig sono andato a leggere il manuale e cosi’ ho capito come farlo, pero’ mannaggia, farlo piu’ semplice no?

 

12 Comments

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  • Dovrò provare questo Pod, è l’unico che non ho ancora provato!
    Secondo me, fin’ora, il migliore è ReValver, almeno per ciò che riguarda il suono. Peccato però che spesso l’uso della CPU eccede oltre il 100% e il suono esce disturbato. Questo dipende dalla configurazione del mio PC ma con gli altri programmi che ho provato questo non succede. Peccato perché il suono di ReValver è davvero splendido. Se dovesse interessare il mio giudizio:

    ReValver Mk III
    Sound = 10
    Interface = 8
    Tools = 8
    CPU usage = 6
    TOT:8.75

    AMPLITUBE 3.5
    Sound = 9
    Interface = 6
    Tools = 9
    CPU usage = 8
    TOT:8.75

    GUITAR RIG 5
    Sound = 8
    Interface = 9
    Tools = 9.5
    CPU usage = 9
    TOT:8.5

    TH2
    Sound = 8.5
    Interface = 9
    Tools = 6
    CPU usage = 9
    TOT:8.5

  • Si, ReValver ha una versione demo con la limitazione di non poter salvare i preset e l’aggiunta di un temporaneo fruscio di sottofondo circa una volta al minuto. Demo scaricabile sul sito uffciale: http://www.peavey.com/products/software/revalver/

    Stessa cosa per TH2, demo scaricabile al sito: http://overloud.com/products/th2.php
    Ai tempi provai anche il suo precedessore, TH1, che non era malaccio. In TH2 sono presenti più amplificatori ed effettistica rispetto al primo, ma il suono rimane sostanzialmente invariato (un po’ plasticoso).

    Se solo ReValver aggiustasse la limitazione dell’uso della CPU sarebbe perfetto. Se qualcuno lo dovessi provare, mi farebbe sapere se il problema è comune a tutti o lo fa solo a me? Il mio PC non è datato (Intel Duo 4.8GHz con 4 Gb di Ram) ma con alcuni preset non sembra farcela.

    • Risolto. Il problema di ReValver non era un bug ma stava tutto nella scelta del bittaggio. Il programma mette a disposizione l’elaborazione del suono a 64bit che impegna la CPU quattro volte tanto i 32bit senza apportare drastici cambiamenti nel suono. Mi è bastato impostare l’engine del programma sui 32bit ed ora va tutto liscio.

      Visto che ci sono, aggiungo altre peculiarità nella descrizione di ReValver. L’ho provato a fondo e devo ammettere che, in termini di sonorità e somiglianza con un vero amplificatore, è facile affermare che ReValver sia il miglior software di questo tipo che io abbia provato.
      Confronterei tranquillamente ReValver non solo con qualsiasi altro software, ma anche con qualche ampli di pregio.

      Uno dei suoi punti di forza è la personalizzazione dettagliatisima del suono. Quasi manicale. In questo campo surclassa tutti i suoi competitori tipo Amplitube, Guitar Rig ecc… Non a caso è un programma della Peavey, famosa casa produttrice di amplificatori reali. E si nota. Non solo sotto il profilo di realismo del suono. E’ il primo programma del genere che permette di realizzare e modificare gli schemi elettrici dei propri amplificatori/effetti! Si possono inserire e modificare i singoli elementi, valvole, diodi ecc… Un clic con il tasto destro permette di “entrare” nel modello di amplificatore; a questo punto si può usare la ‘Tweak Module GUI’ per ‘lavorare di fino’ sul timbro e sulle varie parti della circuiteria. Allo stesso modo, si possono modificare, aggiungere o rimuovere le valvole dal modello, fino a giungere alla calibrazione dei parametri elettrici delle valvole stesse. In pratica, volendo, il programma permette al musicista di progettare da sé il proprio amplificatore!

      Altra cosa, non da poco, si possono usare i VST in catena senza fare praticamente uso degli elementi del programma. Per chi usa il famoso VST Wagner (che a detta di molti è il miglior simulatore di suono di chitarra elettrica distorta) questa è un’opzione molto utile.

      • Ciao, grazie per i dettagli su Revalver, il tuo commento credo possa essere molto utile a chi arriva su questo post cercando informazioni sui vari software di amp modelling. Appena ho un po’ di tempo lo provero’ di sicuro.
        Matteo

  • Ciao Matteo,
    intanto grazie per questo utilissimo sito e per tutte le dritte che ci dai.
    Ti premetto che ho una line 6 UX 2 con Pod Farm 2.5, ma pur apprezzandone la versatilità, i tanti effetti e le infinite possibilità sonore, l’ho sempre trovato un pò troppo finto, digitale, bisogna lavorare tanto con i vari parametri per tirarne fuori qualcosa di valido e credibile.
    Poi, pochi giorni fa ho scoperto questo software:

    S Gear (versione 2)
    http://www.scuffhamamps.com/product

    Ho scaricato il demo (lo puoi usare senza alcuna limitazione per 15 giorni), ma dopo un solo giorno di prova, l’ho acquistato subito (75 dollari più iva).
    Lo puoi usare in modalità stand alone o come VST nel tuo DAW, è senz’altro più limitato come pacchetto rispetto agli altri simulatori(hai soltanto 3 amplificatori e 2 effetti, un delay e un chorus/flanger ed usa alcuni impulsi della Redwirez per simulare i cabinet).
    Detto questo, non ho mai sentito un suono più reale, caldo e credibile, sembra davvero di usare un ampli valvolare!
    Mi ha lasciato senza fiato e soprattutto è il primo programma di simulazione in cui i presets suonano subito credibili ed utilizzabili.
    Ti consiglio vivamente di provarlo, perchè è difficile spiegarti a parole l’enorme differenza che sento fra questo prodotto e gli altri.
    Buona giornata,
    Matteo

    • ciao Matteo,
      proprio una settimana fa ho scaricato la demo di s-gear e sono rimasto anche io a bocca aperta,il realismo e’ incredibile, sopratutto il feeling nel suonarci, sembra veramente reale, e proprio il non perdersi in una miriade di amplificatori ed effetti e’ una delle cose che mi e’ piu’ piaciuta, poche cose ma di altissimo livello!!! non l’ho ancora acquistato perche’ al momento mi soddisfa molto lo zoom g3 ma non escludo che possa essere uno dei prossimi acquisti!!!!
      ciao!!

  • Ciao Matteo,
    Grazie per la tua celere risposta, sei come sempre molto gentile e disponibile.
    Posso farti alcune domande su come utilizzi Pod Farm 2.5?
    Io di solito tengo aperta la modalità stand alone, e in Reaper apro due tracce, così da registrare una traccia processata (e sentirmi a zero latenza mentre suono usando il Tone direct) e una traccia dry da poter “effettare” successivamente, magari anche usando VST diversi da quelli di Pod Farm.
    1) Mi chiedevo, per quanto riguarda la chitarra, tu registri tracce stereo o mono?
    Leggendo in rete mi sembra che tutti consiglino di registrare la chitarra in mono, ma nella tua recensione di Pod Farm se non ho capito male, crei due tracce stereo, la prima processata (input 1 e input 2) e quella Dry (input 3 e input 4).
    2) Mi confermi che il vero e migliore Double tracking non si ottiene copiando due volte la medesima traccia e facendo un hard panning (così si ottiene soltanto un “fake stereo”, cioè un mono con volume totale più alto), ma registrando due volte la stessa traccia cercando di farle più simili possibili e solo allora fare il panning nello spettro stereo?
    3)Sempre in internet ho letto che molti consigliano di usare una DI box fra la chitarra e la scheda audio Ux 2 (o Ux 1), perchè sostengono che i pre amplificatori microfonici della scheda (le entrate XRL per intenderci) siano di gran lunga migliori, come qualità, delle entrate jack.
    Se vuoi, a tal proposito, dai un’occhiata al post numero 20 di questo link:

    http://www.sevenstring.org/forum/recording-studio/186613-pod-farm-vs-lepou-other-freeware.html

    Tu cosa ne pensi?
    Scusa le tante domande, ma avendo bene o male molti prodotti in comune, vorrei cercare d’imparare il più possibile da chi di sicuro ne sa più di me!
    P.S. Qualsiasi ulteriore dritta, consiglio o suggerimento ti venisse in mente, è benvenuto e assai gradito!
    Grazie ancora,

    Matteo

    • Ciao Matteo,

      per me e’ un piacere interagire sul blog con altri amici appassionati!!!
      Anche io uso Pod Farm in modalita’ stand alone mandando il suono processato (o anche una traccia dry) alla DAW, preferisco questo invece che usarlo come plugin.
      venendo alle domande

      1) Se il mix e’ complesso con tanti strumenti forse e’ meglio registrare mono e posizionare il pan della traccia nel mix, pero’ spesso mi piace registrare la chitarra con effetti stereo (delay, rev o chorus) anche se forse la cosa migliore sarebbe registrare in mono (un suono senza effetti ambiente e modulazioni) e poi duplicare la traccia una o due volte e sue queste applicare gli effetti (una specie di triamplificazione) … alla fine una ricetta giusta non c’e’, l’unica cosa e’ sperimentare e vedere il risultato per quello che si vuole ottenere.

      2) secondo me si, quello e’ il modo migliore, si ottiene un suono molto piu’ “pieno” a me piace a volte anche registrare la seconda traccia non proprio uguale, magari usando altri rivolti degli accordi o una figura ritmica leggermente diversa, non e’ un double tracking propriamente detto ma aiuta a riempire. Se invece si copia la stessa traccia, io di solito la sfaso di qualche decina di millisecondi rispetto alla prima.

      3) E’ una cosa che sto sperimentando, di fatto l’ingresso “instrument” o “Hi-z” delle schede audio non ha quasi mai la giusta impedenza per il segnale della chitarra, 1 Mohm, ma si aggira sui 500 Kohm, usando una DI box si porta il segnale alla giusta impedenza e passando dai preamp microfonici si puo’ preamplificare un po’ il segnale e dandolo in pasto ad una simulazione il risultato dovrebbe essere migliore. Qualcuno dice che anche mettere un pedalino Boss, o non trubypass e quindi con buffer, SPENTO tra chitarra e ingresso “instrument” aiuta ad adattare l’inpedenza. Ne avevo scritto qualcosa a riguardo nel post del Palmer Pocket Amp, che uso proprio come DI box per questo.

      Sul fatto che io ne sappia piu’ di te, lo escluderei, sono solo un gran smanettone che dovrebbe passare piu’ tempo a suonare per migliorare veramente piuttosto che giocare con questi giocattoli hardware e software 😉 stiamo in contatto e approfittiamo per confrontarci su questi argomenti!!!

      Ciao
      Matteo