Chitarre Strumenti Zoom G Series

Zoom G3 vs. Boss ME-70

Prima di acquistare lo Zoom G3 ho usato esclusivamente, per un paio d’anni e con discreta soddisfazione il Boss ME-70, dalle statistiche del blog vedo che parecchie ricerche approdano su queste pagine alla ricerca di un confronto tra questi due multi-effetti. Avendoli tutti e due ho pensato di scrivere qualcosa a proposito e di cercare di evidenziarne i punti in comune e le differenze. Tutti e due si prestano ad essere usati come dei pedalini normali , tutti e due fanno dell’interfaccia semplice e immediata un punto di forza e tutti e due sono collocati nella fascia di prezzo al di sotto dei 300 Euro a differenza dei prodotti analoghi della Line6. Sembrerebbero due prodotti alternativi ma come vedremo nel corso dell’articolo il meglio forse e’ ottenibile con i due usati insieme andando a combinare i punti di forza e compensando le reciproche limitazioni.

 

Il Boss ME-70 e’ il successore dell’ME-50 che non aveva nessun tipo di simulazione di Ampli, solo gli effetti tradizionali mutuati dai famosi pedalini Boss, in un formato compatto e pratico. L’ME-70 aggiunge a questa base anche una sezione PREAMP con cui simula il comportamento di alcuni preamplificatori, ma nota bene, solo dei preamplificatori!! L’utlizzo di queste simulazioni e’ sempre comunque ottimizzata per l’utilizzo nell’input di un amplificatore convenzionale, si comportano un po’ come i pedali della serie Legend o dei nuovi Power Stack o Combo Drive. Non permette di impostare simulazioni di casse scegliendo il tipo e non permette di impostare nessun parametro del finale. Solo inserendo la cuffia nell’apposito output si attiva una simulazione di finale e cassa standard e non editabile. Questa uscita per cuffie puo’ anche mandare un segnale di linea ad un PA o ad un dispositivo per la registrazione, il suono e’ ottimo ma come detto non permette il fine tuning al di fuori dei controlli della sezione PREAMP.

Lo Zoom  G3 a differenza del Boss invece ha una notevole dotazione di simulazioni di ampli completi con le rispettive casse 1×12, 2×12, 4×14 e ogni modello puo’ essere abbinato a uno qualsiasi dei tipi di casse disponibili. Da questo punto di vista quindi lo Zoom G3 e’ un dispositivo di simulazione completo.

Il Boss ME-70 si presenta all’utente con tutti i parametri editabili tramite potenziometri, tutto e’ chiaro ed in superficie. Questo fa si che sia tutto a portata di mano e che di fatto sia tutto editabile al volo, il layout della catena effetti non e’ modificabile nell’ordine e questo forse puo’ essere visto come un limite rispetto alla possibilita’ che sia con lo zoom di selezionare qualsiasi effetto in uno dei tre slot e addirittura di riselezionare lo stesso effetto in diversi slot ma questo ovviamente porta nello zoom ad una leggera aggiunta di complessita’ nell’interfaccia.

Consiglio la lettura della mia recensione dedicata allo ZOOM G3 per i dettagli relativi a questo apparecchio, prima  di continuare il confronto approfondito vale la pena di approfondire un attimo le caratteristiche specifiche del BOSS ME-70 in modo che sia piu’ facile in chiusura dell’articolo

Nel Boss ME-70, La sezione PREAMP puo’ essere disattivata del tutto, o commutata on/off tramite uno switch esterno opzionale, puo’ essere anche settata come semplice equalizzatore e nella catena e’ posta dopo gli overdrive/distorsori. Anche il Reverbero e’ commutabile on/off con un pedale esterno opzionale ma pur valido nel suono e’ abbastanza limitato nei controlli, non ha un controllo sul tono e sul decay ma solo un controllo generale diviso tra ROOM e HALL che ne aumenta progressivamente l’intensita’. Il Noise Gate e’ gestibile nell’intensita’ dell’intervento ma non puo’ essere commutato via pedale ed agisce a livello globale.

Quattro stomp switch comandano 4 sezioni ben definite

1) Comp/FX: in questa sezione puo’ essere selezionato uno degli effetti disponibili, in particolare il compressore che da notare non e’ inserito nella stessa sezione degli overdrive e distorsori, come succede in alcuni multieffetti come per esempio il nuovo Fender Mustang Floor (e relativi ampli della serie). Questo e’ molto utile in tutti i casi in cui si vogliono usare compressore ed overdrive insieme.

2) OD/DS: qui sia ha la scelta di uno tra i 10 modelli COSM dei piu’ noti overdrive e distorsori, dal Clean BOOST si passa per vari gradi di Gain fino a distorsori molto aggressivi. Da notare che usando un pedale esterno per commutare la sezione PREAMP si puo’ ottenere lo stesso risultato di usare due OD o DS insieme, per esempio settando il Preamp su STACK (overdrive) e la sezione OD/DS si puo avere un suono crunch ottenuto dal PREAMP boostabile con il BOOST (o altro OD/DS). Gli OD/DS lavorano molto bene in combinazione con i PREAMP.

3) MOD: e’ la sezione delle Modulazioni, qui secondo me gli effetti sono senza infamia e senza lode, fanno il loro lavoro senza brillare particolarmente, ma c’e’ da dire che non sono un gran fan delle modulazioni. Da notare  che in questa sezione e’ anche disponibile un DELAY che puo’ essere usato in combinazione con i DELAY della sezione successiva dedicata. In questo modo si hanno due DELAY utilizzabili contemporaneamente. Cosa secondo me molto interessante e’  che e’ possibile impostare un tempo con la funzione TAP per gli effetti di questa sezione in modo assolutamente indipendente dalla sezione DELAY, basta tenere premuto lo STOMP SWITCH per due secondi e poi premere con il piede a tempo alcune volte. In questo modo si puo’ sincronizzare lo speed delle modulazioni o il TIME del delay con il BPM del brano. Il TAP non puo’ essere settato secondo figure ritmiche particolari

4) DELAY: Sezione dedicata. Qui sono disponibili i DELAY tipici del mondo BOSS, e secondo me suonano molto come quelli presenti nel DD-7. Degno di nota e’  l’ANALOG, con sapore analogico, e il CHOrus+Delay per arpeggioni o parti pulite molto POP e anni 80. Qui c’e’ un effetto  TAP DELAY che permette di selezionare i ribattuti sugli ottavi puntati o sui quarti battendo con il piede sempre i quarti. Anche per questa sezione premendo lo Stomp Switch per due secondi si entra in modalita’ TAP tempo.

Il pedale VOLUME/ESPRESSIONE controlla sempre il volume e se si schiacci la punta e lo si “attiva” passa a controllare il Wha, il pitch shifter (tipo Whammy), la velocita’ delle modulazioni o il livello dei delay.

A mio avviso nell’uso home recording lo zoom G3 e’ superiore al Boss ME-70, i modelli di amplificatori e i parametri relativi tutti editabili lo posizionano su un gradino superiore, anche la qualita’ e la flessibilita’ dei vari tipi di Delay e Reverb sono un punto di forza. Applicazione molto simile e’ quella relativa all’uso dell’apparecchio in diretta in un PA o in un ampli Lineare, in questo caso la superiorita’ delle simulazioni di ampli del G3 permettono di trovare agevolmente un suono molto convincente.

Nell’uso in abbinamento ad un amplificatore convenzionale per chitarra alla fine credo che invece il Boss ME-70 abbia alcuni vantaggi rispetto allo Zoom. Innanzitutto la semplicita’ di editing, tutto e’ comandabile con i potenziometri, permette di adattare al volo i settaggi ed e’ utilissimo quando ci si trova ad usare amplificatori diversi (es in sala prove o con ampli affittati dai service in caso di concerti) o quando comunque le caratteristiche della sala in cui si suona richiedano aggiustamenti del suono. L’altra cosa molto pratica e’ l’impostazione del tap tempo indipendentemente per le modulazioni e per i delay e il fatto che questa possa avvenire in modo molto rapido senza usare switch esterni (come nello Zoom G3). Pur essendo la catena effetti del Boss non modificabile, avere 4 effetti + reverbero + pedale di espressione e’ indubbiamente molto comodo, con il limite di 3 effetti dello Zoom spesso ci si sente limitati. Detto questo pero’ c’e’ da considerare che lo Zoom e estremamente compatto e facilmente e’ trasportabile nella custodia della chitarra, mentre le dimensioni maggiori del Boss richiedono l’uso di una borsa a parte. Se bastano tre pedalini lo Zoom e’ l’ideale.

In realta’ dopo alcuni mesi  non me la sento di dire che uno sia meglio dell’altro, a dire il vero per me l’ideale potrebbe essere proprio l’uso di entrambi contemporaneamente. Il Boss nell’input dell’ampli e lo Zoom nel send/return per gli effetti di modulazione e ambiente, o addirittura in ambito Home Recording o in diretta nell’impianto, lo Zoom dedicato alla simulazione degli ampli e il Boss nell’input dello Zoom. Il bello del recente progresso tecnologico in questo campo e’ che il prezzo di questa tecnologia si sta rapidamente abbassando e ora sono disponibili sul mercato, a poche centinaia di euro,  apparecchi che fino a pochi anni fa sarebbero costati prezzi da 3 o 4 zeri e cosi’ il musicista amatoriale non e’ piu’ costretto a fare scelte di campo e scommettere i suoi risparmi su un modello piuttosto che un’altro ma puo’ abbastanza tranquillamente dotarsi di due o piu’ macchine da usare in combinazione o in alternativa a seconda di cosa si vuole ottenere.

 

 

 

 

5 Comments

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  • ciao io mi chiamo rino sorgente jr mi sta arrivando la pedaliera per chitarra boss me 70 io trovo che la boss fa ottime padaliere in quanto è specializzata in queste cose comuque la boss me 70 per me è una super pedaliera

  • Ciao, voloevo chiederti una cosa che non riesco a comprendere!
    Prima però ti spiego la mia situazione.
    Io ho un Laney LC 30 e un Peavey Classic 30 da pochi giorni.
    Solitamente collego il Cry Baby e un Overdrive della Boss in catena, il tutto finisce nell’Imput del mio Laney.
    Posseggo anche lo Zoom G3 che solitamente collego nel Send/Ret dello stesso Laney.
    Ora la questione è questa: Se vorrei suonare con 2 ampli contemporaneamente, avevo pensato di sdoppiare il segnale della mia chitarra, una volta passato da Wha e OD, con un cavo a Y.
    E fin qui ci siamo.
    Il problema nasce adesso, se vorrei collegare anche lo Zoom G3, in entrambi gli ampli in Send/Ret, per creare uno suono stereofonico, per utilizzare chorus, delay, e riverberi, come potrei mai fare?
    Non so se hai capito cosa voglia intendere xD

    • Ciao,

      ho provato a pensare ad un modo per ottenere il risultato che cerchi ma il problema e’ che nel modo in cui intendi colegare il tutto lo zoom dovrebbe processare due “canali” di loop in modo separato, cosa che non e’ in grado di fare. Forse qualcosa sarebbe possibile ottenerlo usando un mixer di linea con qualche routing del segnale che pero’ non saprei dire. L’unico modo che mi viene in mente per usare due ampli insieme in modo facile e’ entrare nello zoom con il segnale proveniente da chitarra, wha e overdrive e usare le due uscite stereo L e R per entrare nei due ampli. A questo punto puoi anche sperimentare con i livelli di gain di ciascun ampli, non e’ detto che un chorus o un delay in un ampli sporco suoni male, e’ tutto da provare, se poi i suoni distorti li ottieni con l’overdrive e gli ampli li tieni sul pulito o al limite del crunch non dovrebbe essere male.
      Ciao

      • A fare questo ho già provato, cioè collegarlo nell’imput dell’ampli, e il suono che ne esce non è dei migliori, proprio per questo motivo volevo trovarne uno differente 🙂
        Riguardo ai mixer di linea, non so bene cosa siano e ne come funzionino.