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Zoom G5n – Recensione – La Nuova Generazione Zoom

Gran parte del successo di visite di questo Blog e’ dovuto ai contenuti relativi a quella meravigliosa macchinetta che e’ lo Zoom G3, la mia recensione risale al dicembre 2011, in seguito comprai anche lo Zoom G5 ma il G3 rimase il mio preferito.
Quello che il G5 introduceva non valeva a mio avviso quello che del G3 si perdeva in termini di praticita’ che pero’ pur avendolo amato per suonare a casa, per registrare e per esercitarmi, non sono mai riuscito ad usarlo efficacemente dal vivo
Dopo l’upgrade del firmware che di fatto ha reso possibile usare 6 effetti contemporaneamente ho sempre trovato lo scrolling orizzontale per rendere selezionabili con i tre stomp gli effetti in catena un grosso limite di questa “interfaccia”, non l’ho mai trovato pratico su un palco, e anche il G5 non risolveva questo problema.
La famosa Mod AshBass  serviva proprio per facilitare lo scroll orizzontale e altre funzioni difficilmente gestibili dal vivo con i controlli on board, ma rimaneva una mod hardware abbastanza complessa da realizzare.
Ad inizio 2016 Zoom ha presentato la nuova generazione “n” introducendo inizialmente il modello di punta G5n e la prima novita’ visibile fin dalle prime foto e’ stata l’implementazione della mod con una serie di pulsanti on board atti a semplificare diverse operazioni tra cui lo scrolling orizzontale, beh non potevo non prenderla per cercare di capire se veramente sarebbe per me stato possibile usarla in un contesto live.


Purtroppo non e’ stato cosi.

Ma andiamo con calma.
Appena dopo la pubblicazione delle specifiche sul sito Zoom in rete sono apparsi i primi commenti negativi in cui venivano messi in evidenza le mancanze rispetto alla serie precedente, effettivamente ad una prima e superficiale analisi alcune caratteristiche sembravano inferiori rispetto al precedente modello, la mancanza del boost, il fatto che il software gestisse solo le patches e non permettesse l’editing in tempo reale, il numero di effetti e simulazioni… insomma la nuova macchina non e’ stata accolta nel modo migliore, io ho comunque voluto prenderla per provarla di persona senza fermarmi ai commenti letti.

La prima cosa che mi ha sbalordito quando l’ho provata a casa la prima volta e’ stata il suono!!! nettamente superiore rispetto alla generazione precedente, sia le simulazioni di Ampli che quelle dei pedali di Gain, molto realistiche e sensibili al tocco, alla dinamica, al controllo di volume e alla selezione dei pickup. Per quanto riguarda modulazioni, ritardi e reverberi niente da dire, come al solito ottimi effetti.

Premetto che io uso questo tipo di multieffetto in modalità stomp e non in modalità’ patch quindi ho iniziato subito a programmare le mie patches come se fossero delle pedal boards convenzionali da usare poi attivando e disattivando i singoli effetti all’interno della patch, un paio di overdrives simulazione di ampli, simulazione di cassa, una modulazione, un delay (spesso il tape echo che e’ quello che preferisco) e un reverbero Hall. Con questa configurazione spesso veniva raggiunto il limite della potenza del processore, ma di fatto per me era tutto il necessario.

Le nuove simulazioni di Ampli occupano due Slots e la simulazione di cassa occupa uno slot, in questo modo si vengono ad interporre ben tre slots che non hai necessita’ di attivare o disattivare, devono stare sempre attivi, tra i pedali di gain e tra modulazioni, delay e reverbero. Qui e’ dove ha avuto i primi problemi usandolo dal vivo, scrollando (chiedo perdono per il terribile neologismo anglofono) a destra e sinistra mi son trovato piu’ volte a disattivare la simulazione di ampli o quella di cassa nel bel mezzo di una canzone, e avendo un monitoraggio scarso non sono riuscito subito ad identificare il problema.

Molti si soffermano sul fatto che ampli e cassa occupino tre slots solo da punto di vista degli slots totali utilizzabili e del limite di usarne altri, per me il problema e’ di avere questi slots occupati sempre tra in mezzo e di dover scrollare continuamente a destra e a sinistra. E’ vero he si potrebbero mettere ampli, cassa e reverbero tutto a destra e gli effetti che si attivano tutti a destra, ma il risultato timbrico e’ diverso se si usano simulazioni di ampli con alti livelli di gain.

Chi usa la G5n in patch mode non credo che riscontri questo problema, ed e’ anche vero che avere 4 patches pronte selezionabili in ogni banco permette di avere sotto i piedi 4 suoni utilizzabili al volo, il problema che ho descritto e’ riscontrabile utilizzandola come una pedaliera convenzionale

Una delle critiche mosse inizialmente era la mancanza di uscita XLR, in realtà’ per me era un problema solo apparente, nella g3 il segnale in uscita XLR e’ a livello di linea, spesso ho avuto problemi a collegarla a mixer che impostano il livello di input in base al tipo di connettore usato e quindi ricevendo un XLR si aspettano un livello microfonico. Essendo a livello di linea non e’ nemmeno necessario un cavo XLR visto che il degrado del segnale e’ minimo

Una cosa che ho trovato veramente fatta male e’ l’implementazione del pedale d’espressione.
Innanzitutto e’ necessario selezionare in uno slot l’effetto da dedicare al pedale d’espressione, che sia anche semplicemente il pedale volume bisogna dargli uno slot e piazzarlo nella catena andando ad aggiungere un’ulteriore slot da scrollare a destra e sinistra, inoltre se si dedica il pedale al volume non può essere assegnato anche al wha wha, nei Boss GT e’ possibile assegnare il pedale al volume quando e’ spento e al wha quando e’ attivo, senza parlare delle assegnazioni complesse a più parametri gia se nello zoom si comportasse cosi sarebbe gia’ molto buono. Insomma trovo che l’implementazione fatta da Zoom non e’ migliorata per nulla dalla serie precedente ed e’ sempre pessima

Una cosa che mi ha lasciato perplesso e’ che di default nella simulazione di cassa il “microfono” e’ spento, questo fa si che pur attivando la simulazione il suono resta harsh quasi come se fosse spenta, specialmente con suoni overdrive o distorti, al momento disorienta un po’ metto qui qualche foto che illustra come attivarlo, quando si fa una nuova patch va sempre attivato.
molto comodi sono i controlli rotativi di volume e tono, permettono di fare un aggiustamento al volo generale per adattare il suono all’impianto e al posto, invece per quanto riguarda il “boost” non trovo l’utilita’ di avere questo controllo, mi era piu’ chiaro nel G5 il fatto che fosse switchabile, invece un controllo rotativo lo trovo inutile.

Il nuovo software a corredo serve solo per gestire le patches ma non pemette l’editing in tempo reale, la cosa e’ stata molto criticata, in realta’ ho trovato che l’editing direttamente sul G5n grazie al display che mostra la catena effetti completa e permette di aggiungere, rimuovere e spostare gli slots nella catena sopperisce agevolmente a questo problema, non mi e’ chiaro nel G3n e G3nx se questo possa essere un problema.

Utilizzato solo per gli effetti con un ampli tradizionale e’ ottimo, se avesse un loop effetti per il collegamento a 4 cavi sarebbe perfetto per questo scopo, ma anche messo tutto in input con unampli pulito e’ molt efficace, e si vanno a togliere tra i piedi i tre slots di ampli e cassa da scrollare.

Alla fine l’ho venduto perche’ a parte come suona, che lo trovo ineccepibile, l’ho trovato troppo scom
odo da usare dal vivo, non riesco a sopportare lo scroll e questo e’ dovuto a come io lo uso, sicuramente e’ un problema soggettivo che chi e’ abituato a lavorare con le patches molto probabilmente non riscontrera’. Di fatto mi sono trovato molto meglio con il Boss GT-1 e per le mie esigenze e’ piu’ che sufficiente e in quanto a portabilita’ e’ un vincitore assoluto.

10 Comments

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  • Ciao,
    mi scuso per il ritardo e ti ringrazio per questa stupenda recensione!
    Attualmente sono possessore di una vecchia zoom g3x che uso principalmente in cuffia o collegata al pc per registrare, quello che mi manca sul vecchio modello è una maggiore dinamica (sensibilità) sulla pennata della mano destra, secondo te come si comporta sotto questo aspetto la nuova g5n?

    • Ciao Antonio, da questo punto di vista la risposta della G5N e della G3N e’ molto più’ naturale e sensibile alla dinamica della pennata, al cambio pickup e al volume della chitarra. Molto molto molto più naturale

  • Ciao, desideravo porti una domanda. Sono indeciso tra l’acquisto della g5nx e della g3x.
    L’impiego che intendo farne è quello del collegamento diretto al mixer, assegnando ad ogni pulsante un suono, composto da più effetti (pulsante uno per i puliti, due per le ritmiche, tre per i soli, ecc).

    Posso chiederti quale potresti consigliarmi tra queste due, visto l’impiego che vorrei farne?
    Ti ringrazio anticipatamente e complimenti per le tue recensioni e il tuo lavoro con queste pagina,
    Luigi

    • Ciao Luigi,
      le simulazioni della nuova serie sono superiori rispetto alla serie precedente, consiglierei la G5NX rispetto alla G3X, se invece vuoi una soluzione piu’ compatta la G3NX ha gli stessi suoni della G5NX ma in un formato piu’ portabile.
      Grazie per i complimenti e scusa per la tarda risposta ma ero in viaggio.

  • Ciao a tutti,vorrei chiedere dei consigli per quanto riguarda la G5N…sostanzialmente uso la pedaliera collegata direttamente all’ampli( ATTAX’80 Hughes&Kettner) e fondamentalmente sono abbastanza soddisfatto come sonorità sia nei puliti che nei distorti.
    Il punto però è questo, volevo collegarla al PC e quindi giocare un po’ con il software sopratutto per sentire i suoni con i diversi modelli ampli e cabinet che offre la pedaliera ma…..ho rinunciato subito perchè il suono in uscita dalle casse arriva in ritardo di conseguenza ho mollato subito.
    qualcuno sa darmi dei consigli inerenti a questo problema???
    P.S La primissima volta che l’ho collegata ricordo di non aver avuto questo tipo di problema…

    • Ciao Alessandro,
      assicurati nelle impostazioni Audio di selezionare la G5N come interfaccia audio sia per input che per output, e di collegare le casse all’output della G5N il ritardo dovrebbe essere quasi nullo.