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A Tutto Volume

ensemble front

di Mirko Adami

Per il tipo di musica che faccio (ambient / shoegaze) il pedale del volume e’ un accessorio essenziale, che uso spesso per non dire sempre.
Suono esclusivamente chitarre con pickup single coil passivi, percui parliamo di pedali per segnali ad alta impedenza. Nella scelta del pedale due marchi escono trionfatori nei vari forums su internet: Dunlop e Ernie Ball. Ed in particolare quattro modelli: Dunlop DVP3 (Volume X), Dunlop DVP1, Ernie Ball VP JR 250K ed Ernie Ball 250K.

La mia esperienza si basa sui primi tre.

Dunlop DVP3

dvp3

E’ il fratello piu’ piccolo (piccolo si fa per dire, e’ una bella “sberla”) del DVP1. Il pedale e’ in un massiccio alluminio (verniciato in nero) e dunque non proprio una piuma. Esteticamente e’ piacevole e curato nel design. L’appoggio del piede e’ gommato con un pattern antiscivolo che ricorda i pneumatici. Lo si può utilizzare sia nel modo “classico” o come expression pedal (ma non entrambe le funzioni contemporaneamente). Così come gli altri due pedali, ha un ingresso per il tuner (mai usato). Tutto in regola, ma veniamo al dunque.

Premettendo che non esiste pedale che (anche minimamente) non colori il tono della chitarra, il suono che esce e’ notevole. Cristallino. Il pedale non aggiunge udibile rumore di fondo ed il movimento e’ super “smooth”. Fantastico. C’e’ anche un sistema per regolare la tensione di quello che in Dunlop chiamano “Steel Band Drive”. A differenza di altri volume pedals (che usano in pratica un filo di Nylon per muovere il potenziometro interno), qui viene utilizzato un nastro metallico. Secondo Dunlop, questo sistema garantisce una totale consistenza d’uso nella vita del pedale. Secondo la mia esperienza, questo banda metallica, dopo qualche mese, semplicemente si spezza. Essendo ancora in garanzia, riporto il pedale in negozio. Dopo aver atteso un mese(!!), il referto: irreparabile. Non avendone un’altro come rimpiazzo, mi danno il fratello grande.

Dunlop DVP1

dvp1

Simile nel design ed anch’esso in alluminio ma spazzolato, il DVP1 e’decisamente un oggetto bellissimo, ma ENORME e pesante; inoltre manca delle funzionalità di expression pedal. Tecnologicamente identico al DVP3, sul campo la storia e’ leggermente diversa. Ho trovato il suono non così bello come sul precedente. Inoltre mi e’ sembrato avere anche un attacco leggermente più brusco del volume. Il movimento e’ identico ed anche questo incredibilmente smooth. Ho già parlato vero del mio problema con lo “Steel Band Drive”? Leggevo su internet che i primi modelli avevano questo difetto, ma che le produzioni successive lo avevano risolto.
Dopo circa 4 mesi d’utilizzo la famigerata banda metallica si spezza.

Dunlop DVP3 (take 2)

Con i vari giri di scatole (in tutti i sensi) mi sono perso lo scontrino. Ergo, non potevo riportare il P1 in negozio per un nuovo cambio, ma avevo comunque bisogno del pedale. Cambio negozio. Trovo un DVP3. Controllo la serie di produzione: E’ una nuova sfornata, mi sento tranquillo. Lo porto a casa con me. Il pedale e’ identico al primo: suono fantastico e movimento ultra-smooth. Talmente identico che dopo 4 mesi indovinate cosa succede?

Ernie Ball VP jr 250K

vpjr

Perseverare e’ diabolico. Peccato perché, quando funziona, il DVP3 e’ notevole.
Se il Dunlop e’ un oggetto scultoreo, l’Ernie Ball sembra uscito da una carpenteria. Il Design e’ semplice, rude e old school. Ma ha un suo perché. Qui non ci sono esotici “patent pending”, si va sul classico: il buon vecchio filo di Nylon. Non hai la gomma “figa” con pattern da pneumatico sotto il piede; c’e’ un disegno meno appariscente ma altrettanto funzionale. Nella sua semplicità il pedale fa il suo dovere. Sebbene anche lui in alluminio, e’ decisamente meno pesante dei due DV. Il suono e’ più colorato rispetto al Dunlop, ma piacevole. Il movimento e’ comunque “liscio” e controllabile, anche se l’attacco del volume e’ diverso. Anche qui si può regolare la tensione. E’ decisamente niente male e lo preferisco al grosso Dunlop. Ma non e’ magico come il DVP3. (Speriamo che il filo “regga”).

ensemble montage

Per ascoltare la Musica di Mirko Adami: https://soundcloud.com/cupid-on-cocaine