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Zoom A3: Recensione

coverTra tutte le scarse novita’ presentate al Winter NAMM 2013, lo Zoom A3 era quella che piu’ di tutte mi aveva incuriosito. C’e’ voluto poco e finalmente l’ho trovato presso il negozio di Shanghai del distributore Zoom in Cina. Ero molto curioso di provarlo anche perche’ nella manopola rotativa che campeggia nella parte alta compariva l’opzione per la chitarra Silent e da quello che avevo letto in rete mi era sembrato di capire che impostando questa opzione “Body”  e poi selezionando un modello, “Model”, sarebbe stato possibile emulare le sonorita’ di una Jumbo o che ne so di una Dreadnough. Insomma si selezionava la chitarra usata con il selettore e poi si poteva emulare una qualsiasi altra di quelle presenti tra i “models”…. In realta’ niente di tutto questo e’ possibile e dopo un paio di mesi posso concludere che lo Zoom A3 sia globalmente una delusione, ma prima di arrivare alle conclusioni vediamo i dettagli.

Ok, ho capito male io forse, e ho frainteso il funzionamento di questo aggeggio. Quello che leggo sul sito della Zoom sostanzialmente e’ che lo Zoom A3 permette di RI MODELLARE il suono delle propria acustica, ridando al suono catturato dal pick up le caratteristiche (risonanza della cassa, timbro, etc) che di solito vanno perse proprio con questo tipo di dispositivi di cattura.

zoom_a3_03Quindi non ti permette di ottenere il suono di una Jumbo suonando una Dreadnought, ma se hai una Dreadnought  con un piezo o un magnetico puoi rimodellare il suono per ottenere il suono piu’ naturale di una Dreadnought.

Va bene e allora cosa vuol dire l’impostazione per il body “Silent”???????

La Zoom dovrebbe spiegarmi come si applica la loro spiegazione in questo caso, tra l’altro “Silent” non e’ disponibile tra i “Models” quindi come diavolo potrei, ammesso che avesse senso essendo la Silent per sua natura una acustica non “naturale”, rimodellare il suono “naturale” della mia Silent??????

QUINDI: Lo Zoom A3 non fa per nulla niente di simile a quello che fa il sistema Aura della Fishman. Chiariamolo subito prima che qualcun altro fraintenda come me!!!

zoom_a3_10Lo Zoom A3 e’ un preamplificatore. Questo si! dotato di due ingressi, uno per pick up magnetico o piezo e uno separato per microfono, con anche la possibilita’ di fornire l’alimentazione Phantom a microfoni a condensatore. Sul lato destro e’ presente l’input per il pick up, con un selettore “Piezo”, “Magnetic” e “Flat” che permette di dare una prima correzione timbrica, onestamente molto poco percettibile.  L’input XLR per collegare il microfono e’ invece sul retro del pedale.

Come abbiamo detto sopra la manopola rotativa va usata per selezionare il tipo di “Body” della chitarra in uso, e sotto questo selettore e’ presente un equalizzatore a tre bande di tipo abbastanza convenzionale. Un problema rilevato da altri utenti e’ che sia il segnale del pick up che quello del microfono passano da questo equalizzatore e quindi non e’ possibile equalizzarli separatamente.

zoom_a3_02Sul lato destro dello schermo LCD sono presenti i due controlli di livello per il pickup e per il microfono. Sul lato sinistro dell’LCD sono presenti un Master Volume e un controllo di MIX globale tra segnale Dry e Wet.  Questo puo’ essere molto untile per una regolazione al volo se ci si accorge che nel contesto in cui si suona l’effetto risulta eccessivo o troppo poco incisivo.

I foot switch sono 3 quello destro dedicato al boost con controllo di livello e tono accessibile premendo il pulsantino led  dedicato, quello sinistro dedicato alla funzione anti-feedback e quello centrale che e’ deputato al controllo degli effetti.

Come preamplificatore a parte il problema dell’equalizzatore in comune tra pickup e microfono il suo lavoro lo fa degnamente, sono proprio gli effetti che lasciano un po’ a desiderare.

zoom_a3_07Innanzitutto ci sono solo tre slot che possono essere utilizzati di cui il primo e’ occupato solo dai “Models” e quindi ne rimangono solo due utilizzabili per gli effetti veri e propri. Per molti potrebbe non essere un limite, certo la chitarra acustica non necessita di gran elaborazioni del suono, ma magari si vorrebbe usare un effetto di modulazione insieme ad un delay e a un reverbero, e la cosa non e’ possibile, anche perche’ non sono presenti gli effetti “combo” del+rev o cho+rev che si ritrovano nel G3 o nel G5.

Modelli

zoom_a3_05Forse sembrero’ un po drastico, ma a me paiono del tutto inutili, basta scorrere tra i vari modelli e ci si rende conto di quanto sottile sia la modifica del timbro della chitarra, alle mie orecchie direi impercettibile, sembra solo una lieve variazione nello spettro delle frequenze, cosa forse ottenibile anche tramite un semplice equalizzatore. Il mio Giudizio su questo punto e’ estremamente negativo. Mi auguro che alla Zoom si siano accorti della presa per il culo e stiano lavorando a un aggiornamento del firmware.

Gli Effetti che possono essere attivati nei due miseri slot rimanenti sono di qualita’ come quelli del G3 e del G5, niente da dire, sono solo 40 e quindi alcuni non sono presenti, pero’ segnalo gli ottimi Silky Chorus e Mirage Chorus che invece non sono presenti nel G3 e nel G5, come l’ottimo reverbero HD Hall. Degna di nota la possibilita’ di attivare la coda “tail” per i delay e i reverberi, che sarebbe asupicabile anche avere sul G3 e sul G5 con futuri upgrades. Tra gli effetti sono presenti anche le simulazioni di tre microfoni… inutile dirlo, anche questi notevolmente al di sotto delle aspettative, niente di paragonabile alla simulazione di microfonazione presente sugli ampli Yamaha THR

zoom_a3_09Con un solo Stomp Switch quello che si puo’ fare e’ attivare e disattivare un solo effetto per volta oppure selezionare ciclicamente una successione di Patches impostate precedentemente. E’ decisamente limitato e macchinoso come sistema.

Nelle impostazioni e’ possibile indicare a che punto della catena effetti si vada ad inserire l’input del microfono, questo e’ utile per non far passare questo segnale attraverso la simulazione di “model” ma potrebbe essere interessante per tenere il suono del microfono Dry ed effettare solo il segnale del piezo, o fare altri esperimenti.

Una caratteristica che mi auguro sia implementata anche nel G3 e nel G5 con futuri aggiornamenti del firmware e’ la possibilita’ di decidere se attivare l’accordatore o il tap tempo tenendo premuto lo stomp per qualche secondo.

Lo Zoom A3 e’ anche una DI box e come tale funziona bene.

Riassumendo:

Lo Zoom A3 e’ un valido preamplificatore, DI Box, accordatore, Boost, all in one in un formato compatto, con in piu’ la possibilita’ di avere due effetti contemporaneamente, Punto. Tutto il discorso relativo a ridare naturalezza al suono della propria acustica, rimodellazione, etc. a mio modesto parere e’ del tutto deludente, al limite della presa in giro e mi auguro che un futuro upgrade del firmware corregga questa pecca. Se la Zoom avesse scelto il formato del G3 con la possibilita’ di avere piu’ slot utilizzabili contemporaneamente (anche 4 sarebbero stati sufficienti) e l’ottimo looper, probabilmente il mio giudizio non sarebbe stato cosi’ negativo. C’e’ da dire che se gia’ sia ha lo Zoom G3 trovo del tutto inutile l’acquisto dello Zoom A3, e anche un A3 in formato G3 sarebbe stato piu’ che altro un esercizio di Marketing.

 

3 Comments

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  • Non posso che concordare in pieno.
    Acquistato, provato e rivenduto.
    Una delusione totale.
    resta invece valido il discorso per chi cerca una D.I. Box con qualche “effettino” …così tanto per gradire.
    Ho un Korg Pandora PX4A gi à un po datato ed è 100 volte superiore a questo Zoom per quanto riguarda le simulazioni e anche qualche effetto.

  • Ho preso l’A3 di seconda mano e anch’io sono piuttosto deluso; non ho troppo tempo per smanettare ma finora non sono riuscito nemmeno a capire come fare a passare da un effetto all’altro, cioè da 2 a 3 (posto che utilizzo il modelling), se qualcuno ha capito come si fa cosa che dal manuale non si capisce, lo ringrazio in anticipo se me lo spiega”
    🙁
    dario

  • Salve, io posseggo questo modello da due anni, lo uso prevalentemente dove non ho alimentazione e per provare gli effetti in cuffia, la cosa che mi aveva convinto a comprarlo è stata la convinzione che simulasse i vari suoni delle chitarre… Dopo 20 minuti di utilizzo mi sono reso conto di far parte della categoria dei cucchi… Mi è venuto subito in mente un detto del mio amico Sergio “ogni giorno nasce un cucco e beato chi lo cucca ” vabbè… In ogni caso apprezzo molto la possibilità di regolare ogni effetto singolarmente e al limite del maniacale, apprezzo la Possibilità di collegare delle cuffie, apprezzo il fatto che se non si ha a disposizione una presa di corrente e non si vuole
    Spendere centinaia di euro in batterie (consuma
    Davvero tanto) si può collegare all’uscita USB un power bank di quelli che vendono in giro per ricaricare i cellulari e la durata è
    Di moooolto superiore a quella delle batterie, personalmente trovo questo giocattolo troppo costoso e forviante per quel che rende, però ha degli aspetti che apprezzo, la robustezza, la possibilità di aggiungere un antiilarsen regolabile agli effetti, il pulsante che aumenta la potenza del segnale in uscita per gli assoli ad esempio, oltre ai pregi descritti più in alto! resto fiduciosamente in attesa di un aggiornamento del firmware consapevole che se avessi saputo prima della presa per i fondelli relativa al rimodella mento del suono dello strumento… Non l’avrei comprato!!! Mandi