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DISMAMUSICA:I negozi di strumenti e edizioni musicali distribuiscono cultura: restino aperti come le librerie

Anche in questa seconda fase di sospensione delle attività commerciali, limitatamente alle cosiddette “Aree rosse”, i negozi di strumenti ed edizioni musicali sono stati chiusi.
Dimenticandosi che, come le librerie, distribuiscono cultura e civiltà.
Se si tratta di agire per la tutela della salute delle persone, DISMAMUSICA ritiene che proprio in quella direzione vada l’utilizzo di uno strumento musicale che, a maggior ragione durante un lungo periodo di isolamento è di grande supporto per i cittadini, come si è potuto constatare nella primavera scorsa, caratterizzata dalle tante “performance” spontanee che hanno accompagnato il lockdown nelle nostre case.


Mediamente il comparto in Italia, nel trimestre marzo – maggio 2020 (il periodo del primo lockdown), ha perso il 55% del proprio fatturato e le aziende stanno faticosamente cercando strumenti per restare aperte.
Circa il 22% degli operatori prevede per il 2020 un fatturato dimezzato rispetto allo scorso anno. E il 68% degli operatori vede a rischio la stabilità della propria impresa.
«In questo tempo di crisi e di scelte difficili – afferma il Presidente DISMAMUSICA Antonio Monzino – ribadisco che la pratica musicale ha un decisivo aspetto “terapeutico”. La musica è una disciplina che forma culturalmente chiunque la pratichi, migliora la qualità della vita individuale e sociale e offre un contributo positivo nella formazione della persona. Musica non significa solo spettacolo ed intrattenimento – conclude Monzino – ma si coniuga con i concetti di educazione, formazione, benessere, qualità della vita, cultura».

Milano, 6 novembre 2020