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Nembrini Audio – Ampli Digitali Artigianali

Onestamente non mi sono mai piaciuti troppo i plugin di simulazioni di ampli, o meglio, non mi sono mai piaciuti i plugin che ho provato fino ad ora. Per essere sincero fino in fondo sono un po’ di anni che non li uso ed avevo proprio abbandonato l’idea di usarli. Poi un giorno di qualche mese fa, non so dove leggo da qualche parte di questi amplificatori Nembrini Audio… e non so perche’ ma mi e’ venuta voglia di prenderne uno, il Sound Master, che tra l’altro era in vendita ad un prezzo promozionale interessante. Qualche tempo dopo approfittando di un’altra vendita promozionale ho preso anche il MRH810V2 e, complice il Balck Friday/Cyber Monday, ho preso il bundle dei plugins degli effetti… mi sembra evidente che io abbia cambiato idea sui plugin, non vi sembra?

C’e’ stato un periodo, intorno al 2010-2011, in cui ho usato tanto Pod Farm, il plugin di Line6 che ripropone in questo formato i modelli e gli effetti del Pod, di fatto me l’ero trovato in bundle con una scheda audio Line 6. Mi piaceva molto ed avevo fatto l’upgrade alla versione 2.5. In particolare apprezzavo gli effetti, modulazioni, riverbery ed delay, i modelli degli amplificatori erano carini, belli da sentire ma molto meno da suonare. Per questo ad un certo punto sono passato ad usare le simulazioni di processori hardware, e ogni tanto usare plugin per effetti da aggiungere alla traccia gia’ registrata.

Anche i modelli dei processori hardware alla lunga per quanto magari ben suonanti alla fine mi lasciavano sempre un po’ perplesso, la risposta ai vari tipi di pickup, alla dinamica del tocco e al controllo di volume della chitarra era sempre un po’ deludente.

La mia impressione generale e’ che per modelli hi-gain dove comunque il range dinamico risulta gia’ abbastanza compresso questo effetto falsato della risposta sia meno percepibile mentre nei modelli Clean la cosa sia molto piu’ evidente. In particolare in un modello di ampli Clean portato al limite del break up.

Per questo motivo ho sperimentato tanto usando simulatori analogici, i prodotti Tech21 in particolare i pedali della serie Characters o i Flyrig. Per non parlare poi della soluzione che prevede di usare un ampli reale prelevando con una DI box l’uscita speaker. Usando poi i plugin solo per le modulazioni, delay e reverberi il risultato fin’ora e’ per me stato molto piu’ soddisfacente.

Recentemente ho iniziato a sperimentare con le IR ma l’emulazione di cassa analogica per ora l’ho sempre trovata piu’ che adeguata. A mio avviso meglio un ampli reale con simulazione di cassa analogica che un modello digitale mediocre con anche la migliore IR.

Tutto questo apparato di convinzioni costruito con anni di sperimentazioni e’ stato rimesso in discussione con l’acquisto del Sound Master di Nembrini lo scorso Luglio.

Ci tengo a sottolineare che i plugin di Nembrini Audio sono stati regolarmente acquistati utilizzando le promozioni che normalmente vengono periodicamente applicate, e, cosa molto importante, ci ho speso parecchie ore per provarli approfonditamente. Questa recensione arriva dopo alcuni mesi di utilizzo e non e’ per nulla fatta sull’onda dell’entusiasmo iniziale dell’acquisto o su pochi giorni di uso delle demo gratuite.

Innanzi tutto l’idea di acquistare UN modello di ampli la trovo veramente interessante, non un plugin con decine di modelli trai quali perdersi in zapping infiniti, ma UN modello di ampli da cui tirar fuori una moltitudine di suoni andando ad usarlo come un ampli tradizionale. Questo porta ad entrare in rapporto con l’ampli esplorando con attenzione i vari settaggi che si possono ottenere con anche piccoli movimenti dei potenziometri.

Spesso un modello digitale di amplificatore tende a non restituire tutte le sfumature che un ampli reale riesce a restituire a vari livelli di gain e con varie impostazioni dei toni. Per questo motivo quando ho avuto la possibilita’ di selezionare tanti tipi di ampli diversi non sono mai riuscito a concentrarmi a sufficienza su uno in particolare entrando in sintonia con questo.

L’acquisto del Sound Master mi ha cambiato quindi la prospettiva generale, e il mio approccio e’ stato diverso fin da subito ed influenzato anche da questo aspetto.

Il mio primo impatto con il Sound Master e’ stato un po’ disorientante, appena avviato suona male. come suonerebbe male un ampli reale regolato a caso. Questo gia’ ti fa capire cosa hai di fronte.

I controlli vanno provati in tutto il loro range e vanno ascoltati, in modo da capire cosa puo’ tirare fuori questo ampli. C’e’ una montagna di gain, in entrambe i canali, e bisogna stare sempre all’occhio ai livelli di input e output, questo per far si che entri ed esca sempre la giusta quantita’ di segnale, senza clipping, in questo modo dentro puo’ succedere di tutto con i livelli di Gain. Si puo’ mandare in saturazione il pre e anche il finale e tutto questo arriva alle orecchie ma sopratutto si sente con le mani, la risposta e’ naturale, con la giusta compressione, ma allo stesso tempo la dinamica non si appiattisce, se si cambia pickup e chitarra la risposta dell’ampli cambia e le sfumature del tocco o le variazioni del volume della chitarra si traducono immediatamente in una risposta diversa.

Come un ampli vero ti mette alla prova, come solo un ampli a valvole sa fare, e all’inizio questo un po’ infastidisce, perche’ oramai siamo un po’ viziati che gli ampli digitali bene o male suonano subito “facili” e alla fine perdonano molto. Il Nembrini Sound Master non perdona.

Appena lanciato il MRH810V2 l’ho acquistato con la promozione. Amo il suono Marshall, e questo e’ un Marshall fino al midollo, autentico e vero come nessun ampli digitale mi aveva mai dato l’impressione di esserlo. Ci sono puliti bellissimi, 50 (o 500) sfumature di Crunch e tutti i Lead mostruosi che si possono immaginare. E’ un sound molto anni 80, Hair Metal, ma ci tiri fuori tutto, dal Blues al Classic Rock con puliti alla Stef Burns e per arpeggioni pop con tanti effetti.

Gia’ solo con questi due ampli ci puoi fare di tutto. pero’ non ho saputo resistere alla promozione del periodo natalizio che offriva il 75% di sconto e ho comprato anche il BST100V2, clone dello SLO100.

Il Soldano Slo100 mi ha sempre incuriosito adorando il sound degli anni 90 di Mark Knopfler, puliti fantastici da un ampli considerato high gain… la cosa mi ha sempre affascinato, quando ho provat simulazioni digitali di quest’ampli i puliti sono sempre stati una delusione totale.

la Simulazione di Nembrini invece e’ commovente…. questi suoni che cercavo ci sono tutti!!!! con tutta la dinamica e la naturalezza che avevo gia’ rilevato. Per non parlare poi dei Crunch…

Il Plugin si presenta con due interfacce, la prima e’ quella che presenta la testata e i suoi controlli, di facile uso e graficamente molto accattivante, ma niente di estremamente rivoluzionario e molto in linea con quell oche ci si aspetta da un prodootto di questo tipo. La seconda interfaccia permette di accedere ad una serie di parametri che permettono di scolpire il suono dell’ampli come se ci si trovasse in uno studio di registrazione.

Il plugin e’ fornito con 6 casse e 4 microfoni il cui posizionamento e’ regolabile con on/off axis e posizione dal centro al bordo del cono e distanza. si possono usare due casse contemporaneamente e un mixer permette di miscelarle a piacere andando anche a miscelare una ripresa d’ambiente. C’e’ la possibilita’ di usare IR di terze parti con un caricatore di IR che permette di miscelarne tre diversi. La simulazione di cassa e’ anche bypassabile in modo da poter usare plugin di altri produttori per questa funzione.

Il plugin fornisce anche un noise gate molto efficace e regolabile in modo poco invasivo (anche se a me non piacciono molto i noise gate in genere) e una sezione che permette di togliere con un filtro passa alto il Rambling delle frequenze basse e con un filtro passa passo l’Harsh delle frequenze alte

Anche nella seconda interfaccia “studio” sono riportati i potenziometri del pannello della testata e quindi si puo’ regolare tutto da qui.

Intorno al Cyber Monday, Nembrini lanciato un Plugin Host Standalone Live, gratuito, che pemette di caricare i plugin senza dover usare una DAW per un uso “Live”. Con questo Host vengono forniti gratuitamente in Bundle alcuni effetti e un modello di ampli.

Il modello di ampli fornito gratuitamente e’ il Crunck V2.

https://www.nembriniaudio.com/collections/guitar-amplifier/products/crunck-v2-guitar-amplifier

Questo e’ la V2 del primo amplificatore realizzato da Nembrini. A me piace tantissimo, e’ versatilissimo, permette di ottenere puliti, crunch e high gain semplicemente regolando i vari stadi di gain. Non ha la possibilita’ di selezionare diverse casse ma ha una simulazione di 4×12 con V30 molto simile ad una simulazione di cassa analogica oppure si puo’ bypassare la simulazione di cassa ed usare un plugin di terze parti tipo il Two Notes Wall of Sound

Gli effetti gratuiti foniti sono l’analog Delay, il Chorus, il Noise Suppressor e il Cleaner (che e’ il filtro passa alto e passa basso di cui parlavo sopra). La chicca (che brutta parola) e’ pero’ la simulazione di un TS808 che e’ qualcosa di spettacolare, pensare che sia gratuito e’ incredibile.

Gia con questo rig c’e’ da divertirsi, registrando e suonando “live”

Io ho comprato sempre con la promozione del Cyber Monday il bundle completo degli effetti rack

https://www.nembriniaudio.com/collections/effects/products/analog-rack-bundle

che oltre a quelli gratuiti include anche un riverbero, un flanger, un phaser, un tremolo, un compressore, un fuzz, un overdrive, un equalizzatore per chitarra e uno equalizzatore per basso.

Diciamo che e’ una dotazione da pedaliera ben fornita, niente di esoterico o poco convenzionale, molto old school. Questi effetti sono plugin singoli, caricabili singolarmente ed abbinabili in una DAW o nell’host in tutte le combinazioni immaginabili. La filosofia di Nembrini e’ di fornire un chorus solo ma che suona in modo fantastico con tutti i suoni realizzabili con la regolazione fine dei livelli dei parametri piuttosto che una miriade di modelli diversi tra cui scegliere il piu’ adatto ai propri gusti. E credo che come per gli ampli sia piu’ realistico ed efficace entrare in sintonia con un solo modello cercando nelle sue regolazioni il suono che vogliamo piuttosto che continuare a cambiare modello.

Il Chorus, Phaser, Flanger e Tremolo sono molto classici ma permettono di ottenere modulazioni leggere ma anche effetti pesanti, se combinati insieme e opportunamente regolati permettono di ottenere sonorita’ di altri effetti tipo Univibe o Leslie, basta solo farsi guidare dal gusto e dall’orecchio personale.

Il Delay e’ un gran Delay, ha la possibilita’ di selezionare il tempo in millisecondi oppure di sincronizzarsi con i bpm (della DAW o impostati sull’Host) e quindi selezionare le figure ritmiche dei ribattuti. Il controllo offset regola la separazione stereo e manda i i ribattuti ai lati mantenendo il suono diretto centrale.

Il riverbero ha due modalita’, Room e Hall. Per me e’ tutto quello che serve, non mi piacciono gli spring e onestamente non trovo utilizzi pratici per riverberi piu’ sofisticati con Shimmer o Particles.

Tutti gli effetti hanno un’impostazione Analog che rende l’effetto meno “rack” e piu’ “pedale”.

Ottimi i presets di ogni plugin, utilizzabili sia come Nembrini li ha fatti sia come basi di partenza per andare a scolpire di fino il proprio suono ideale.

L’host stand alone e’ essenziale ma offre anche qualche caratteristica interessante come l’impostazione del buffer della scheda audio per ottenere latenze veramente basse.

Mi piacerebbe che fosse incluso un accordatore, piu’ comodo avendolo nell’host a portata di mano, e la possibilita’ di fare routing paralleli. Ma e’ gratis e per quello che costa… magari in una versione piu’ sofisticata a pagamento potrebbero essere inclusi, in futuro (piccolo suggerimento per Igor Nembrini)

Ho provato questi plugins nell DAW che uso abitualmente, Mixbus, Repaer e Garageband con un Macbook Pro 2015 (nemmeno recente) con macOS Catalina e funzionano alla grande con latenze impercettibili.

Ho fatto anche delle prove paragonandoli ai miei ampli reali con il Two Notes Captor 8 usando la stessa simulazione di cassa ottenuta con il plugin Two Notes The Wall of Sound con le IR Two Notes e IR Celestion e sono rimasto allibito dal non notare differenze in termini di risposta al tocco, uso di chitarre e pickups diversi, sempre la stessa risposta naturale e reale.

Consiglio a tutti di scaricare l’host stand alone e provare il Crunck V2 con gli effetti inclusi e di provare in Demo uno degli ampli a pagamento, il vostro preferito, vedrete che vi piacera’ talmente tanto che lo comprerete e che poi magari vorrete provarne altri. Nembrini Audio periodicamente fa delle promozioni molto convenienti.

Questa e’ stata la prima volta che suonare un ampli simulato mi ha dato quella sensazione unica di non volere mai smettere di suonare. Non c’e’ altra cosa che possa convincermi della validita’ di uno strumento, quando suoni e il tempo vola e non ti stanca mai e’ la certezza che si tratti di qualcosa che entra in profonda relazione con te e con la tua musica.

Ad un certo punto ho pensato che il mio entusiasmo per questi amplificatori digitali fosse dovuto al fatto di non averne usati altri recentemente e’ che il mio metro di paragone fosse un po’ datato.
Ho scaricato la versione Demo di Helix Native (di questa prova ne scrivero’ in dettaglio a breve) pero’ non posso non menzionare in questa sede che il paragone con gli ampli di Nembrini e’ improponibile. Molti degli ampli di Helix Native suonano quasi uguali a quelli di Pod Farm, solo i modelli introdotti con il recente update del firmaware iniziano ad essere un minimo in linea con le pretese del marketing di Line6 ma anche questi per suonare bene devono comunque essere accoppiati con IR di terze parti. Da una parte grande delusione di Helix Native ma dall’altra una conferma che Nembrini sappia proprio bene come si fa una ampli boutique digitale.

Sempre per non limitarmi nei confronti, da pochi giorni e’ disponibile Amplitube 5 e quindi ho scaricato la versione gratuita che include 2 modelli Marshall e 2 modelli Fender. La mia prima impressione e’ che suonino meglio degli ampli di Helix Native, ma non mi fanno scattare quella molla “non mi stacco piu’ dal suonare”, non hanno quel comportamento naturale che ho riscontrato con i Nembrini e per ottenere dei suoni buoni bisogna lavorare molto con le simulazioni di cassa. Pero’ prima di decretare un verdetto finale nel confronto Amplitube vs. Nembrini mi prendo ancora qualche tempo per prove piu’ approfondite

Mi piace pensare ad Igor Nembrini come ad un artigiano che realizza i proprio amplificatori con codice sorgente e compilatore, invece che con metallo, tubi a vuoto e circuiti elettronici e questi ampli pur facendo riferimento a modelli noti nel mondo reale sono realizzazioni custom boutique digitali con una spiccata originalita’. Se questi plugin fossero disponibili anche in versione hardware in un processore sarebbe molto comodo utilizzarli su un palco ma questa e’ la prima volta in cui ho pensato che per avere questi suoni live sarei disposto a portarmi sul palco il MacBook, cosa che oltre a non trovar pratica non ho mai considerato perche’ ho sempre trovato altro che suonasse meglio. Chissa’ che magari un giorno, con Elk Audio o qualche soluzione analoga, Igor Nembrini decida di farne una versione hardware stand alone, formato rack o testata su cui appoggiarci sopra una bella birra gelata da gustarsi mentre si suona, cosa che per il momento gli amplificatori reali fanno ancora meglio.

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