Musica

Ovunqueverso, Andata e Ritorno

Foto di Edoardo Scremin
Foto di Edoardo Scremin

Ci sono momenti particolari della tua vita in cui incontri della musica che sembra scritta per te, che va in risonanza con quello che hai dentro, che ti evoca qualcosa che ti riguarda. Spesso sono canzoni con un testo perchè le parole definiscono storie, argomenti, temi e magari tu ti ci ritrovi. La musica strumentale è un linguaggio meno definito, una melodia, una ritmica, una sequenza di accordi evoca emozioni o sensazioni ma ti lascia sicuramente più libero di metterci le tue storie, i tuoi pensieri, diventa una colonna sonora per quello che hai dentro, a volte nella sua fruizione più di intrattenimento anche semplicemente una colonna sonora per una lettura, un viaggio in auto o anche semplicemente per tutte quelle attività dove una canzone ti potrebbe distrarre troppo. Amo la musica strumentale proprio perchè mi da questa libertà, quante canzoni amo per la musica ma se invece entro nel testo non trovo nulla che mi riguarda, e quanto vorrei fossero solo strumentali. Quante volte però, brani strumentali che amo, vorrei avessero un testo, una storia anche in parole che parlasse ancora meglio di quello che le note fanno vibrare dentro di me. Quest’ultima opera di Luca Francioso sta proprio a questo punto d’incontro tanto desiderato.

Ad inizio Giugno ricevo un messaggio di Luca che mi annuncia l’imminente lancio del suo ultimo lavoro discografico, mi sento profondamente onorato e grato per la possibilità di ascoltarlo in anteprima, lo seguo da anni e amo la sua musica, mi riprometto di scriverne qui sul mio blog.

Per me è un momento difficile, come padre e come uomo, due figli adolescenti con i loro problemi, diverse sfide dall’esito incerto da affrontare per trovare una nuova strada in una vita arrivata a scollinare, uscito abbastanza logorato da questi ultimi due anni… insomma sono particolarmente distratto ed assorbito da altro. Riesco a pubblicare la press release del lancio dell’opera ma poi vengo assorbito da impegni e pensieri, riusciamo però a fare una chiacchierata via Zoom a fine Luglio e finalmente parlando con Luca capisco che quello che ho in mano non è un album di musica strumentale, ma un vero e proprio biglietto di andata e ritorno per l’Ovunqueverso, un viaggio di cui ho proprio bisogno.

L’opera si articola in 4 differenti linguaggi artistici, l’Album “Umana Dimensione” con il relativo libro di spartiti, il libro di poesie “Scenari diVersi” e i due disegni “La forma della cenere” che sono anche le copertine dell’album e del libro di Poesie.

Io onestamente all’inizio non ho capito come entrare in questo mondo di musica, parole e immagini. Forse perchè tra questi linguaggi quello che conosco meglio è solo quello musicale, forse anche perchè inizio ad essere affetto da quella superficialità artificialmente indotta che ci fa perdere l'”umana dimensione” e inizio ad essere anestetizzato al linguaggio poetico e visuale per sovraccarico sensoriale di parole e immagini inutili, ho inizialmente perso di vista il profondo collegamento concettuale che lega queste 4 espressioni artistiche e le fonde in modo indissolubile.

Il rischio è anche quello di fraintendere la capacità di Luca di usare questi linguaggi diversi, immaginandolo semplicemente come un creativo poliedrico che si divide tra l’essere Musicista, Scrittore e Grafico, in una lotta continua tra queste personalità multiple che si contendo le ore lavorative delle sue giornate. Niente di più sbagliato. Questi linguaggi sono assolutamente compenetrati e sovrapposti nell’artista Luca Francioso e forse proprio per questo quest’opera è al momento quella che più lo rappresenta.

E’ stato solo dopo la nostra chiacchierata, riflettendo sui pensieri che avevamo condiviso e forse anche con un po’ di fortuna, uno sprazzo di lucidità e di pace interiore, che ho trovato la porta d’ingresso che mi ha fatto entrare nell’Ovunqueverso.

L’Ovunqueverso è uno spazio infinito di linguaggi ed emozioni che si muove in tutte le direzioni, uno spazio spirituale dove l’artista vaga alla ricerca di quelle emozioni che può poi tradurre nel nostro universo attraverso dei linguaggi umani. Luca Francioso usando questi linguaggi artistici ci porta con se in questo viaggio, facendosi mediatore tra universi sempre meno comunicanti.

Forse è proprio questo il ruolo dell’artista, continuare a ricordarci che l’umana dimensione e’ anche spirituale, rompere le catene che ci imprigionano ad un mondo sempre più materiale e superficiale e aiutarci ad andare oltre la banalità ricordandoci che noi non siamo solo materia.

I disegni “La Forma della Cenere” mi hanno indotto una riflessione proprio sulla nostra natura umana, un equilibrio tra forze positive e negative, in questa rappresentazione quasi “yin e yang” taoista, il nero delle figure umane con ali, in bilico tra una rappresentazione angelica e una demoniaca, con un cuore luminoso bianco, sono immagini che ognuno può leggere con il proprio vissuto, con la propria sensibilità; introducono ad una riflessione amara e sofferta, ma che assolutamente rifugge il pessimismo, i brani musicali sono pieni di energia positiva e le poesie per quanto ci facciano riflettere sulla decadenza dell’umana dimensione lasciano sempre uno spazio all’esito positivo del cambiamento a cui siamo soggetti.

I primi cinque brani sono associati a ciascuno dei 5 scenari in cui e’ suddivisa la raccolta di poesie, ogni scenario è composto da 5 poesie, la lettura dello scenario dovrebbe essere preceduta dall’ascolto del brano relativo, potrebbe apparire una semplice posologia di somministrazione ma in realtà è un rituale necessario per predisporsi al viaggio.

Questa forte interconnessione che si viene a creare in modo specifico tra musica strumentale e parole è quello di cui parlavo in apertura, non è solo la scelta accurata che Luca fa sempre per i titoli dei suoi brani a guidarci nell’ascolto, qui abbiamo dei testi poetici che ci parlano insieme alla musica.

“Uomo su Tela” è il brano che introduce lo scenario “Uomo”, questo brano e le poesie di questo scenario sono entrate subito in contatto con il mio vissuto personale e intimo, i problemi che sto vivendo sulla mia pelle, le incertezze dell’essere genitore, l’amara constatazione che sto cambiando e non sempre mi piace quello che sto diventando. Questo è proprio quello di cui ho bisogno, sentire che queste cose che sto vivendo non le sto vivendo solo io, i miei dubbi, le mie amare considerazioni, ma anche la mia speranza, non sono solo mie, anche qualcun altro le sta vivendo e traducendo in musica e parole.

Lo scenario “Arte” è introdotto dal brano “Ovunqueverso”, con le sue poesie è una riflessione sul ruolo dell’artista, il suo ego, il suo esprimersi in pubblico e vivere in una comunità di artisti che spesso non è comunità ma un insieme di individualità invidiose, auspicando invece che si possa essere un collettivo capace di aiutarsi e sostenersi.

Le poesie dello scenario “Azioni” iniziano, supportate dal brano CostellAzioni”, sono il momento di apertura verso il mondo esterno, la Fede, la motivazione personale, le relazioni interpersonali, il conformarsi o meno rispetto agli stereotipi che vorrebbero definirci, il soggetto in relazione con quello che lo circonda.

E’ negli ultimi due scenari, “Reazione” e “Realtà”, che la realtà attuale ci travolge e irrompe in modo devastante. Poesie come “Bastardi Maledetti” e “Fiducia”, diventano quasi profetiche alla luce di quello che è successo un questi ultimi mesi nel nostro paese, ma che sicuramente nascono da un sentimento di rigetto di un sistema di potere da decenni oramai distante dalla gente, un sistema economico che distrugge la dignità delle persone rendendoci sempre più numeri, dati, consumatori da analizzare per trarre profitto. Sembrerebbe una visione pessimistica e oramai disillusa sul futuro e sugli esiti dei cambiamenti che ci attraversano sia nella sfera privata che sociale, e invece questi scenari sono proprio sorretti dai due brani che aprono alla speranza che noi possiamo fermare questa deriva. “il buon combattimento”, concetto tratto dalla Lettera di San Paolo a Timoteo, e “Umana Dimensione”

“Non abbiamo infatti portato nulla nel mondo, ed è chiaro che non possiamo portarne via nulla, ma quando abbiamo di che mangiare e di che coprirci, saremo di questo contenti. Ma coloro che vogliono arricchirsi cadono nella tentazione, nel laccio e in molte passioni insensate e nocive, che fanno sprofondare gli uomini nella rovina e nella distruzione. L’avidità del denaro infatti è la radice di tutti i mali e, per averlo grandemente desiderato, alcuni hanno deviato dalla fede e si sono procurati molti dolori. Ma tu, o uomo di Dio, fuggi queste cose e procaccia la giustizia, la pietà, la fede, l’amore, la pazienza e la mansuetudine. Combatti il buon combattimento della fede, afferra la vita eterna, alla quale sei stato chiamato e per cui hai fatto la buona confessione di fede davanti a molti testimoni.”

L’Album prosegue con altri 4 brani che non sono in stretta relazione al libro di Poesie, una sorta di decompressione solo musicale dopo l’immersione nella poesia, il viaggio di ritorno dall’Ovunqueverso, dove possiamo rielaborare le emozioni che abbiamo vissuto.

Il brano “Tuttavia” si apre con una terzina percussiva sulla cassa della chitarra, è li proprio a segnare la transizione tra i primi 5 brani e gli ultimi 4, come una dissolvenza in un film. In questa seconda parte dell’album la musica strumentale torna ad essere slegata dalle poesie e alla sua essenza che ci lascia liberi di mettere i nostri pensieri su quelle note, ma è un viaggio dove nulla è lasciato al caso, tutto ha un senso, ed è un elemento di un progetto più grande. Lasciatevi portare e sicuramente arriverete alla meta.

Quest’opera, a mio avviso, va fruita come è stata pensata, almeno le prime volte, in modo da creare anche dentro di se la connessione tra musica e poesia, e immagini e far si che poi agli ascolti successivi dei brani vengano evocate le parole a cui sono connessi e viceversa alla lettura delle poesie siano evocati i brani musicali.

Voglio ringraziare Luca per avermi dato la possibilità di essere toccato profondamente da questo suo progetto artistico. Luca Francioso, con diversi linguaggi, riesce a entrare in contatto con le nostre emozioni più profonde, mi auguro che chiunque ascolti questi brani e legga queste poesie possa provare lo stesso.

Le opere, esclusi i due disegni, sono tutte edite da Fingerpicking.net di Reno Brandoni, casa editrice di riferimento dell’intero mondo fingerstyle italiano, che di recente è diventata anche editrici di libri di narrativa con la collana “Le Ruzzole” (di cui, fra l’altro, Luca Francioso è il grafico ufficiale) e sono disponibili in tutti gli store digitali.

Il disco “Umana dimensione”, registrato da Luca Francioso nel suo Suono Acustico Studio, è stato prodotto dallo stesso Francioso insieme al chitarrista Cristiano Gallian, il quale ne ha curato il mix e il mastering nel suo Lounge Room Studio di Badia Polesine (RO).

Contatti
Luca Francioso
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Tombelle di Saonara (PD)
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