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Mooer GE200 – Recensione

Mooer Audio e’ un’azienda elettronica di Shenzhen, nella provincia del Guangdong, citta’ di confine tra la Cina Mainland e Hong Kong, dove sempre piu’ si stanno concentrando le startup dei giovani cinesi e dove esiste da decenni un indotto molto sviluppato di industria elettronica che favorisce proprio le nuove attivita’ in questo campo. Aziende che per anni hanno prodotto OEM per brand occidentali, giapponesi, coreani, adesso producono con il loro brand cercando di ritagliarsi uno spazio nel mercato internazionale e giovani cinesi che hanno la capacita’ di progettare prodotti innovativi possono appunto usare questa capacita’ produttiva locale per produrli. Mooer e’ una delle poche aziende cinesi che e’ riuscita ad arrivare con il suo brand sul mercato internazionale e anno dopo anno conquistarsi una buona reputazione. Sono stati i primi a produrre i minipedali che hanno lanciato un nuovo formato anche per altri produttori, di fatto con i minipedali Mooer e’ stata la prima azienda ad aver introdotto una novita’ copiata da altri invece che copiare.

Il GE200 e’ pero’ il primo prodotto di una certa complessita’ in cui si cimenta il produttore Cinese, sicuramente fa parte di una nuova generazione di prodotti dove il digitale fa da padrone e dove devono essere messe in campo conoscenze software oltre che hardware e dove sicuramente questa societa’ si giochera’ la possibilita’ di finalmente emergere e di collocarsi nell’olimpo dei produttori mondiali del settore.

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Ero arrivato appunto a scrivere fin qui quando effettivamente Mooer ha preso il primo scivolone proprio su questa salita ripida e impegnativa. Hanno rilasciato, a fine Agosto 2018, la versione 1.2.2 del firmware che ha mandato in palla una gran parte delle macchine che erano state aggiornate e anche per quelle che sembravano ancora funzionare correttamente la ditta stessa ha ammesso un bug che avrebbe potuto produrre danni hardware. Di fatto si e’ scatenato un coro di sconforto da parte di molti di quelli che fino al giorno prima erano utenti soddisfatti, sicuramente non e’ stato il modo migliore per partire. A difesa dell’azienda c’e’ da ammettere che l’identificazione del problema e il ritiro del firmware buggato e’ stato molto veloce e circa 10 giorni dopo sono riusciti a rilasciare la versione 1.2.3 che ha risolto il problema e reintrodotto le migliorie che erano state introdotte con la versione buggata 1.2.2
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Prima del GE200 avevo preso il Red Truck che sulla carta si proponeva come l’evoluzione del Flyrig Tech 21, per me sarebbe stata la soluzione ottimale per suonare in diretta nell’impianto, e rispetto al Flyrig, che avevo avuto e apprezzato, presenta parecchie migliorie, pero’ si e’ poi dimostrato carente proprio sul fronte “simulazione di ampli”. A parte questo pero’ la qualita’ complessiva del RedTruck mi aveva colpito e ben impressionato, tant’e’ che ho voluto comprare il GE200 per vedere se essendo un prodotto piu’ specifico per la simulazione poteva essere una buona soluzione per suonare in diretta.

Comunciamo a dire che il Mooer GE-200 si presenta soldido e ben fatto, sicuramente resistente ad un uso live. La cosa che salta subito all’occhio all’apertura della scatola sono le dimensioni, estremamene contenute, che lo rendono senz’altro una soluzione perfetta per viaggiare leggeri.

L’interfaccia e’ intuitiva e si puo’ iniziare ad usare fin da subito senza dover leggere manuali, in realta’ il display a colori viene usato principalmente per visualizzare testo, solo la schermata della catena effetti presenta un minimo di grafica.

Una prima limitazione della macchina e’ che non si possono usare piu’ blocchi dello stesso tipo di effetti, non si possono usare due overdrives, due delay, due effetti di modulazione e non si possono avere linee parallele di effetti, per il resto la posizione e’ liberamente assegnabile nella catena.

La seconda limitazione, e a mio avviso la principale e’ che i tre switch non sono tutti assegnabili, i primi due permettono di scorrere le patches e il terzo l’unico assegnabile, con una modalita’ molto simile alle assegnazioni delle macchine Boss, e tenendolo premuto per piu’ di 2 secondi puo’ essere usato per il tap tempo.

Questo rende la macchina Mooer usabile in modalita’ patch con la possibilita’ di attivare e/o disattivare uno o piu’ effetti contemporaneamente all’interno della patch stessa. Collegando un pedale di espressione esterno e’ possibile assegnarlo alla variazione di uno o piu’ parametri degli effetti attivi nella patch, anche il pedale di espressione interno e’ assegnabile allo stesso modo. Questo permette un uso dal vivo un po’ piu’ pratico ma comunque e’ ancora lontano anni luce dalla flessibilita’ di utilizzo di una macchina simile come il Boss GT-1, leggi qui per un esempio di come io uso il Boss GT-1.

Una cosa che non mi e’ proprio piaciuta del Mooer GE200 e’ come suonano le simulazioni quando le si suona, premetto che invece trovo che suonino molto bene quando le si ascolta registrate. Gli ampli simulati sono divisi in due gruppi, low gain e high gain, dello stesso ampli simulato spesso sono presenti le due versioni. Le simulazioni Low gain mi sono sembrate spompe, vuote, troppo fini, anche alzando il gain non arrivano ad essere come piacciono a me, per dare un riferimento la simulazione Natural Clean del Boss GT-1 per me e’ perfetta. Le simulazioni high gain invece hanno troppo gain, sono compressissime, anche abbassando il gain non si riduce la compressione e invece di entrare in territori Crunch a mio avviso suonano innaturali. Prima dell’aggiornamento del firmware con la versione 1.2.3 il blocco cab introduceva anche una sensibile latenza che mi rendeva ancora piu’ sgradevole suonare.

Sono confidente che Mooer riuscira’ a migliorare questo prodotto con i prossimi firware, e magari introdurra’ anche la possibilita’ di assegnare tutti gli switches, quindi non voglio esprimere un giudizio negativo su questo prodotto, di fatto il bello di queste macchine digitali e’ che possono essere migliorate anche dopo la vendita, con aggiornamenti che permettono di correggere anche errori progettuali o aggiungere nuove caratteristiche che gli utilizzatori possono desiderare di avere, insomma tutto e’ in evoluazione e quindi gli ampli spazi di miglioramento possono essere colmati.
Buono il fatto che il GE200 sia un’interfaccia USB class compliant e quindi funzioni senza drivers anche con Linux.

L’ho provato collegato al mixer, ad un ampli lineare per tastiere e al tech21 power egnine, il suono non e’ mai stato deludente sull’ascolto, alla fine con un po’ di pazienza e’ possibile ottenere suoni convincenti, come detto sopra la sensazione di artificiosita’ e’ rilavata nel suonare le simulazioni non tanto nell’ascoltarle.

Da settembre 2018 Mooer non ha piu’ rilasciato nessun aggiornamento, in particolare quello che era stato annunciato sulla loro pagine facebook che avrebbe introdotto miglioramenti veramente sostanziali, sembra proprio che si siano scottati molto con il firmware buggato tanto che anche il GE300 presentato gia’ da diversi mesi non e’ ancora stato ufficialmente lanciato sul mercato.

Alla fine ho venduto il GE200e ho ricomprato il Redtruck che con un preamp/simulatore nel send e return puo’ diventare comunque una soluzione per suonare in diretta e rimane un piccolo multieffetto compatto da usare con un ampli tradizionale, a breve una recensione completa anche del Redtruck.

6 Comments

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  • ciao..Anch’io alla fine mi son liberato della ge200..devo dire che appena presa dava l’impressione di essere una gran macchina..si è invece rivelata , a fronte della sua semplicità, molto limitata e parecchio difettosa..oltre le problematiche di firmware (che continuano ad esserci anche se tutto sommato accettabili) ciò che mi ha deluso è la scarsa qualità dell’hardware.. in molti (me compreso) abbiamo direttamente constatato problemi al display, blocco del tuner, sfarfallii vari fino alla mancata emissione di alcun suono..fenomeno dovuto ad un processore interno di cui mi sfugge ora la sigla..praticamente il cuore della macchina..fortuna ha voluto fosse in garanzia..una volta sostituito il pezzo la ho subito venduta..a tutt’oggi ho una gt10 che non ha mai dato problemi e, dopo aver letto il tuo blog, ho preso una gt1

    • Ciao Guido, grazie per la tua testimonianza. Il gt-10 e’ una gran macchina ancora validissima e il Gt-1 un concentrato di tecnologia che se avesse un loop send e return sarebbe perfetto.

  • Ma ti rendi conto di quello che hai scritto? I suoni non sono buoni mentre li suoni, ma ascoltandoli invece… che succede? Parli di post produzione sui takes registrati? Per questo cambiano rispetto al direct? A quale differenza fai riferimento? Di che si tratta, c’è latenza mentre suoni?, qual’è il problema? Dato che tutto sommato è il principale difetto che attribuisci a questo dispositivo (a parte la scarsa configurabilità dei controlli hardware, che comunque non è un vero e proprio difetto), sarebbe utile che ti spiegassi meglio.

    • Ciao Dario, grazie per il tuo commento, forse ho espresso male il concetto visto che ha suscitato il tuo disappunto ma almeno posso cercare di chiarire meglio quello che ho scritto. A mio avviso, la percezioen di un suon ocambia se lo stai producendo tu suonando o se lo ascolti suonato da un’altro o riprodotto da una registrazione, almeno a me capita spesso. Mentre suono vengo influenzato dall’intenzione che metto nel suonare, e un suono troppo compresso disconnette la dinamica di quello che sto suonando con il suono che produco, così per un suono troppo spompo, scrivevo che i modelli mooer sono distinti tra low gain e high gain e trovavo i primi spompi e i secondi troppo compressi. Inoltre citavo la latenza come un problema che contribuisce a sconnettere l’intenzione di quello che vuoi suonare con quello che percepisci dallo strumento. Se ascoltassi le stesse cose registrate magari non noterei questi due problemi, non so se mi sono spiegato meglio, ad ogni modo sono un mio personale parere, come scrivo nell’articolo e alla fine comunque le simulazioni mooer non mi sono proprio piaciute, magari ad altri piacciono ci mancherebbe