Editoriali

Music Island – dal 1994 l’isola che c’e’

Quando aprii nel 1994 per tutti noi ragazzi appassionati di chitarra di Rho fu un evento epocale. Non c’era ancora Internet e per vedere delle chitarre serie bisognava andare a Milano, ma da quel giorno finalmente abbiamo avuto la possibilita’ non solo di vedere e comprare gli strument idei nostri sogni vicino a casa ma anche poter andare a stressare con le nostre domande e curiosita’ Giacomo Ciccarelli, il titolare, che poi per molti di noi e’ stato anche il nostro insegnante di Chitarra. Il mio primo amplificatore l’ho comprato proprio da lui e con lui ho imparato le basi che mi porto dietro ancora oggi e mi hanno consentito di intraprendere questo viaggio stupendo nel mondo della musica alla scoperta di questo strumento fantastico. Con l’avvento di Internet, e lo sviluppo dell’e-commerce, Music Island non e’ piu’ stato solo un punto di riferimento locale ma e’ diventato uno dei principali megastore italiani.

Ho pensato di ripercorrere insieme a Giacomo questi 26 anni di attivita’ con un’intervista, per raccontare una bellissima realta’ commerciale anche facendo conoscere meglio chi l’ha ideata.

Parlaci un po’ di te, di come sei arrivato alla musica e poi la decisione di aprire il primo negozio moderno di strumenti musicali nella nosta citta’, com’e’ nato Music Island?

Ciao a tutti, sono arrivato alla musica perché alla fine degli anni ’80 (ero 18enne) c’era abbastanza fermento musicale tra gli studenti nelle scuole, in molti suonavamo, io ricordo ancora con piacere le gare per imparare i pezzi e i soli di chitarra con i vicini di casa che mi hanno dato la spinta giusta.
Ebbi l’occasione nel 1994 di aprire il negozio con l’aiuto di un quasi fratello e non me la feci scappare, il perché è presto detto , vivere nel mio mondo quella che è la mia passione e farne il mio lavoro mi son sembrati un treno da non farsi scappare. A Rho al tempo c’era un solo negozio storico, ma non orientato agli strumenti moderni e ho pensato ci fosse spazio per una nuova realtà

Avete aperto Music Island nel 1994, con 26 anni di attivita’ Music Island rientra oramai adiritto tra i negozi Storici di Rho, molte attivita’ che nel secolo scorso sono diventate icone commerciali del Centro di Rho in realta’ sono state attive per un tempo minore. Cosa ne pensi di questo traguardo?

Sono fiero di questo, anche se non vendiamo una tipologia di prodotto per grandi masse. Con la passione e anche con sacrifici, lo ammetto, siamo riusciti a rimanere aperti anche in momenti complicati (come questo che stiamo vivendo) per il commercio in generale e per la nostra realtà cittadina. Su questo probabilmente la voglia di mantenere vivo l’interesse per la musica e la dedizione all’attività hanno giocato un ruolo importante

Music Island ha visto il nascere di Internet alla fine degli anni 90, ha saputo affrontare la sfida dell’e-commerce diventando un negozio non solo locale ma con clienti sparsi in tutta Italia. Raccontaci di come avete affrontato questa sfida e quanto e’ importante ad oggi l’attivita’ e-commerce del tuo negozio.

A dirvela tutta non sono stato un grande profeta in questo, ho sempre pensato e non nascondo di farlo tuttora, che sia bizzarro acquistare un bene talmente personale e unico come una chitarra o un basso in un negozio “X” del web, proprio per il motivo di cui sopra, credo sia sempre necessario un contatto con un tecnico esperto che sappia capire le tue esigenze e consigliarti di conseguenza. Invece NO, l’e-commerce è esploso nel mondo anche degli strumenti musicali e si è un po’ spersonalizzato e sminuito il valore del “consiglio”. Noi purtroppo o per fortuna ci siamo adattati cercando di fornire i prodotti in cui crediamo noi ai nostri clienti e quindi le cose si sono incanalate per il verso giusto. A me i dubbi restano però…

Lavoro e Passione, un binomio spesso difficile da conciliare, penso che molti tuoi clienti ti invidino per essere riuscito a farlo ma com’e’ nella realta’ vivere questa situazione? ci sono stati momenti in questi anni in cui avresti voluto cambiare questa situazione? momenti in cui la passione per la chitarra diminuiva ma eri costretto ogni giorno ad averci a che fare per lavoro?

Domanda cattiva, ne hai una di riserva? In realtà ovviamente come detto prima fare della propria passione il proprio lavoro è un elemento di vantaggio, ma nel tempo si incontrano un sacco di tematiche che ti portano inevitabilmente a pensare di percorrere altre strade. Tra queste c’è anche il fatto che la passione è il “suonare” la chitarra, mentre quello che mi da da mangiare è il “venderla” e tante volte le due cose non sono facili da conciliare. Inoltre in fondo il nostro è un settore particolare, vendiamo giocattoli per bambini cresciuti (tra cui IO) ed è uno dei pochi settori dove c’è la permuta degli strumenti o lo scambio. Bisogna valutare essendo giusti ma anche cercando di trarre profitto. Molti clienti apprezzano e capiscono, altri credono che la loro chitarra sia unica e di valore quando non è così e non è sempre facile fare capire la realtà delle cose, tutto questo , sommato a una vita 7gg su 7 sempre sul pezzo, mi hanno portato spesso a pensare di voler cambiare aria… vedremo

Hai visto una generazione di giovani chitarristi crescere, quanti dei tuoi primi clienti degli anni 90 sono tutt’ora tuoi clienti? Ci sono quelli che hanno appeso la chitarra per qualche anno e poi sono tornati magari per loro o i loro figli?

Ecco con questa domanda mi sento vecchio improvvisamente… diversi nostri clienti (direi tutti quelli che suonano ancora) sono rimasti tali e quando succede che entri un ragazzo che vagamente assomigliava a un tuo cliente di 25 anni prima dicendo che è suo figlio…ti crolla un po’ il senso di eterno ragazzo che il chitarrista vuol sempre portarsi appresso. La stessa cosa quando entra un tizio che ti dice che è un allievo di chitarra di un maestro a cui io davo lezione 20 anni fa… il NONNO dell’insegnamento in pratica

Come vedi la passione per la musica e la chitarra nei ragazzi che hanno adesso 15-20 anni, i nati nel nuovo millennio?

Per la musica in generale vedo una discreta passione ovviamente con i mezzi di ora per produrla, probabilmente i chitarristi sono meno e c’è un florilegio di strumentisti che utilizzano strumenti ancora più moderni e tecnologici. Vanno un po’ controtendenza alcuni giovani che vedo appassionati alla musica anni 70/80. Purtroppo vedo che a livello di insegnamento il fatto che ci si affidi spesso alla rete crea delle lacune imbarazzanti e una standardizzazione del modo di suonare.

In tutti questi anni ci sono stati dei prodotti che hai venduto nel tuo negozio e che pensi siano stati degli ottimi prodotti, sia in termini di volumi di vendita che di successo di apprezzamento da parte dei clienti?

Si diciamo che la vastità di articoli presenti nel panorama degli strumenti musicali mi ha permesso di fare delle scelte oltre che puramente commerciali anche tecniche valutando bene il rapporto qualità prezzo, quindi nel tempo ho sempre cercato di proporre degli strumenti con questo target vale a dire uscire da Music Island con il migliore strumento che i clienti potessero avere per loro e per il loro portafoglio

Offrite anche lezioni di chitarra e basso, nel corso degli anni e’ cambiato il tuo modo di insegnare lo strumento? i ragazzi che vengono a lezione ti spingono a confrontarti con le nuove tendenze musicali, oppure fanno ancora riferimenti ai classici eroi del rock classico e gli stessi idoli della nostra generazione?

E’ più giusto affermare che negli anni è cambiato molto (e spero pertanto migliorato) il mio modo di suonare la chitarra e quindi di conseguenza quello che insegno ai miei allievi. La nostra è sempre stata una didattica particolare, cerchiamo di non omogeneizzare l’allievo che esce dalla nostra scuola ma tendiamo prima di tutto insegnare a suonare lo strumento e poi a valorizzare quello che sono i suoi gusti con le tecniche e la didattica adatta.
Pertanto chi viene da me a lezione ci viene perché magari mi sente suonare mentre provo qualche strumento (o nei purtroppo pochi Live che riesco a fare) e quindi vuole suonare con la mia intenzione, io cerco poi di mediare tra il Sound di Giacomo e la personalità dell’allievo per tirare fuori da ognuno il massimo. Come gusti diciamo che i grandi chitarristi e bassisti classici sono sempre presi ad esempio, a questi si è aggiunta una pletora di super virtuosi moderni (forse anche troppo).

Parliamo di GAS (Guitar Aquisition Syndrom), hai potenzialmente accesso a tutto quello che vuoi, come la gestisci? quante chitarre possiedi? quali? le hai comprate da Music Island ;-)?

Non chiedere mai che scarpe porta un calzolaio  !!! Scherzi a parte io stranamente non mi sono MAI affezionato a uno strumento li ho sempre avuti in funzione del genere che stavo suonando in quel determinato periodo o a quello che volevo studiare, pertanto ho avuto tante chitarre (principalmente chi mi conosce bene sa che utilizzo FENDER Strato o Tele per il 90% dei pezzi) e ho la “fissazione” di prendere SOLO quelle che ritiro usate in negozio, MAI preso una chitarra nuova per me. Diverso è il discorso degli amplificatori o effetti, tra i primi c’è l’unico “AMICO” che mi porto dietro da 25 anni e precisamente un amplificatore G&K BL100 che è oramai il MIO SUONO, purtroppo è vecchio e non posso portarlo in giro perché temo mi lascerebbe a piedi ma ho già provveduto a campionarlo per avere il suo suono sempre con me.

Pensi che l’e-commerce diventera’ sempre piu’ importante nel commercio degli strumenti musicali? qual’e’ il ruolo che puo’ avere un negozio reale che affianca un’intensa attivita’ online?

PURTROPPO il mio pensiero è che l’E-commerce diventerà sempre più importante, nonostante questa pandemia ci farà magari apprezzare il gusto di uscire di casa ed andare in un negozio in città piuttosto che cliccare su un tablet seduti dal divano per comprare la compagna sul palco…
Se la gente apprezzerà e darà il giusto valore alle figure professionali che esistono nei negozi reali questi potranno sopravvivere altrimenti a breve molti saranno costretti a chiudere. Noi per fortuna abbiamo un laboratorio di liuteria e assistenza tecnica che è abbastanza rinomato pertanto ci difendiamo bene dai…

Quale filosofia seguite nello scegliere i prodotti da vendere? verso quali marche vi siete orientati?

Prima di tutto la qualità dello strumento e in secondo luogo la qualità dell’assistenza al prodotto data dal marchio o dal distributore. Tutto quello che si acquista si può rompere: dalla chitarra cinese economica alla chitarra americana di prestigio; poter dare l’assistenza veloce al prodotto è fondamentale per tenersi il cliente. Poi ovviamente ci sono fidelizzazioni al marchio, io sono sempre stato ad esempio un “Fenderomane” e pertanto credo in quello che l’azienda americana produce (finora non mi hanno mai deluso).

il servizio tecnico di riparazione e customizzazione e’ un’attivita’ importante di Music Island, che tipo di lavori fate? quali sono le modifiche che i clienti chiedono piu’ spesso?

Come detto in precedenza il servizio tecnico non è il Core Business del nostro negozio ma poco ci manca. Facciamo di tutto, dalle semplici regolazioni e cambi corde a modifiche sostanziali sullo strumento. Piccolo segreto, io uso sui miei strumenti una action (l’altezza delle corde) molto molto bassa senza che le corde per questo “friggano” , la cosa che ci richiedono di più è : “Vorrei un’Action come la tua!!!”

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